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MIGIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA

Si pensi allora a quanto sia importante destare attenzione alle esigenze di tutta la popolazione sanseverese e, non ultime, a tutte quelle problematiche logistiche

 

e di sicurezza del personale in servizio presso il Presidio Ospedaliero di S. Severo( che negli ultimi anni ha visto anche l’accorpamento dei P.O. di S. Marco in Lamis, di Torremaggiore e di Lucera), quali , ad esempio, l’istituzione del nido e del parcheggio riservato per il personale dipendente , il servizio mensa, etc etc, servizi peraltro gia’ attivi presso altri P.O. della ASL FG.( ad esempio, Cerignola con il nido di recente istituzione).

L’augurio è che l’Ospedale di S. Severo, a differenza di quanto accaduto sin d’ora, torni ad essere l’Ospedale di Riferimento per la popolazione e per i paesi limitrofi.

DOTT. SSA PAOLA PRIORE, DIRIGENTE MEDICO S.S.U.E.M. 118 S ..EVERO a nome della Nuova Coalizione di Centro Destra


MIGLIORARE  LA  QUALITA’ DELLA VITA

Quando si parla di “salute” , nel linguaggio comune si intende “assenza di malattia” , ma la salute non è solo assenza di malattia. Non a caso l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce la salute come un “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale”.

Partendo da questo ,  siamo tutti consapevoli del fatto che  un’ alimentazione non equilibrata , uno stile di vita sedentario , ritmi giornalieri estenuanti e ambienti  stressogeni  sono strettamente correlati all’insorgere di patologie metaboliche  croniche e croniche   degenerative (cardiopatie, ipertensione, obesità, dislipidemie, tumori, ecc. ) Queste patologie , statisticamente, non solo possono ridurre l’aspettativa  di  vita rispetto un soggetto “sano” , ma possono peggiorare la qualità della vita stessa. Ricercatori stanno dimostrando come  l’aumento di disponibilità di cibo sano e l’ aumento di informazioni sul corretto stile di vita riducono la tendenza all’Obesità e di conseguenza l’incidenza del cancro .

Nel 2014 , i  discendenti dell’uomo Sapiens(come noi) , devono porre l’accento sul benessere visto in termini di qualità  dell’ambiente locale, delle risorse gastronomiche e

dell’utilizzo di nuove tecnologie per il benessere collettivo;  le persone e l’ambiente  al centro dell’attenzione, e non l’economia mondiale, la mobilità e l’industria.

La citta’ di  San Severo ha  oggi tutti i requisiti per aderire alla rete mondiale delle Slow City, concepite dal movimento Slow Food costituito ufficialmente già dal 1989 a Parigi .

Nel nome della produttività, la Fast Life(la Vita Veloce) ha cambiato il nostro modo di vivere e minaccia il nostro ambiente e il nostro paesaggio. Città “lente” al posto  di città “veloci”, poiché quest’ultime minacciano la qualità della vita, quindi la salute.

Per ottenere lo status di “Slow City” San Severo  deve  lavorare per migliorare la convivialità e conservare l’ambiente locale. Promuovere  l’utilizzo di tecnologie volte a migliorare la qualità ambientale e del tessuto urbano, inoltre favorire  la salvaguardia delle produzioni di vino, olio e cibi locali che contribuiscono a caratterizzare  la regione utilizzando tecniche naturali ed ambientalmente compatibili.  Ad esempio, i coltivatori ortofrutticoli devono essere  incoraggiati a piantare qualità di prodotti  antichi e dimenticati, e i consumatori , soprattutto i bambini e turisti , invogliati a provare una Pesca Percoca di Turi originaria della provincia di Bari  invece di una Baby Gold prodotta secondo le norme internazionali , così come le Ciliegie Ferrovia anziché le Katilin più adatte per la raccolta meccanica.   Questo aiuta a risparmiare, fa guadagnare tempo a molte persone (ai coltivatori, ai fornitori e ai commercianti) e allo stesso tempo accresce la qualità e la varietà dei prodotti locali .

Alcune iniziative educative:  condurre gli scolaretti e i ragazzi di medie e liceo direttamente nei campi delle coltivazioni locali , per apprezzare il  gusto del raccolto fresco o il gusto di un minestra di un raccolto fresco “dalla pianta al piatto cotto ”, avvicinare i giovani cittadini alla terra, al rispetto della natura e dei suoi frutti  locali , educare il corpo e la mente dei futuri cittadini che la Terra è una grande risorsa …  forse vi sembrerà strano ma ragazzi di 16 anni è più non conoscono il gusto di Spinaci, Carote o altri vegetali , tanto meno sanno apprezzare la frutta … non la mangiano mai , optando per i succhi di frutta industriali che, in termini  percentuali , di frutta ne hanno ben poca.

“Slow City” cerca di preservare l’individualità delle regioni in un’epoca caratterizzata dal livellamento prodotto dalla globalizzazione. La partecipazione al movimento prevede anche un costante impegno nello sviluppare le politiche ambientali, le infrastrutture, lo sviluppo dei prodotti artigianali, i servizi alberghieri.

Tra questi criteri ci sono per la nostra San Severo  la creazione di spazi verdi come la  realizzazione del parco Baden Powell  con panchine e spazi gioco, spazi all’aperto per attività di ginnastica a corpo libero  ;   infrastrutture che favoriscono la mobilità alternativa; luoghi dove riposare e fermarsi , al di fuori del centro storico e della Villa Comunale ;  lavori di valenza culturale o storica; eliminazione (se possibile) dei rumorosi sistemi di allarme.

Ci sono delle iniziative comuni gestite da un comitato di coordinamento; corsi di educazione alimentare  per fornire un aiuto alla salute e al benessere attraverso l’uso consapevole delle proprietà dei cibi ; progetti miranti a proteggere i prodotti tipici locali, l’allargamento delle aree pedonali, la regolazione della qualità dell’aria, l’instaurazione di uffici per l’edilizia compatibile, individuazione di siti ove realizzare parcheggi per liberare la città dal traffico. Tra gli obiettivi perseguiti dalle “Città Slow” vi sono anche l’ospitalità, la disponibilità verso i turisti, il gemellaggio con altre città e un’offerta gastronomica di qualità; promuovere manifestazioni tradizionali e organizzazioni culturali, l’ artigianato regionale e il commercio locale.

L’ aderenza a lungo termine ai criteri di base delle Slow City , fregerà  la città di un contrassegno “la lumaca arancione “, simbolo delle “città lente” , un marchio sul quale possono fare affidamento abitanti, turisti e investitori di capitale che si aspettano che una città favorisca seriamente uno sviluppo sostenibile per le persone e la natura.

DOTT. SSA ANTONELLA CIPRIANI, DIETISTA

A nome della  nuova Coalizione di Centro Destra

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