Cultura

MINORENNI ALLO SBANDO

di MICHELE MONACO
Emerge dalle ultime notizie di cronaca nera che gli autori di alcune rapine avvenute a San Severo sarebbero dei minorenni. Qualche mese fa scrivemmo e segnalammo come fosse caduto il silenzio su una immane tragedia consumatasi nel cuore del centro storico i cui protagonisti erano tre adolescenti che insieme non arrivavano all’età di 50 anni. Una vita spezzata, un ferito grave e una vita segnata per sempre da un efferato delitto. E’ caduto l’oblìo su una tragedia che avrebbe dovuto invece mettere immediatamente all’ordine del giorno delle Istituzioni il disagio giovanile, la situazione dei minori verso LA DISPERSIONE SCOLASTICA. Quali progetti vi sono, se vi sono, per rimediare all’evasione e all’abbandono della scuola dell’obbligo? Inoltre: il centro storico deve essere una sorta di casbah impraticabile e impenetrabile o il cuore sociale e identitario della città? CONTRO IL BULLISMO VANDALICO di giovani e adolescenti dal ridotto o assente senso civico, occorrono decise azioni di contrasto mirate e sanzioni esemplari ma soprattutto occorre avviare un percorso paziente e continuo per concordare tra il Comune e le scuole di ogni ordine e grado la realizzazione di progetti come: -“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA LEGALITÀ, (incontri periodici con le Forze dell’Ordine, incontri con testimonial del mondo dello sport locale e provinciale), “LA SCUOLA ADOTTA UN MONUMENTO”, “DAL VANDALISMO AL RESTAURO” -VISITE GUIDATE NEL CENTRO STORICO”- “EDUCAZIONE ALLA MOBILITÀ STRADALE”. Compito di tutti gli attori istituzionali (in primo luogo degli Enti Locali), dell’Associazionismo e della Scuola è promuovere progetti di convivenza civile. Progetti per trasmettere ai giovani il senso di appartenenza ad una comunità. Intanto occorre conoscere quanti adolescenti non frequentano o frequentano saltuariamente la scuola dell’obbligo. Occorre sapere DA QUANTI È FORMATO QUELLA SORTA DI “MINI-ESERCITO” DI MINORI ALLO SBANDO, CHE NON FREQUENTA LA SCUOLA MA SOLO LA STRADA, le cui famiglie per varie ragioni hanno abdicato – da tempo – ad esercitare la loro funzione. Diceva don LORENZO MILANI: …<<ABBIAMO UN PROBLEMA: SONO I RAGAZZI CHE PERDIAMO PER STRADA, DOBBIAMO TROVARE IL MODO PER RECUPERARLI ALTRIMENTI LA NOSTRA COMUNITA’ E’ COME UN OSPEDALE CHE CURA I SANI E RESPINGE I MALATI>>. Ma chi riflette su tutto questo? In quale luogo si riflette e si prendono decisioni? Ogni minore perduto, ogni minore regalato alla delinquenza minorile convoca e interpella le coscienze dei singoli, delle forze sociali, della scuola, della famiglia, ma chiama in causa anche le responsabilità delle Istituzioni e della Politica. Il resto, sino ad ora, è un deserto. Quello che DINO BUZZATI descrisse come “Il deserto dei Tartari”.

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