Festa del SoccorsoIn evidenza

Nerë e bellë: a Madonnë ū Succurzë: la canzone di Fr. Umberto dedicata alla Madonna del Soccorso

Le voci di San Severo si alzano in un canto che è preghiera e abbraccio, un omaggio sentito alla loro Madonna del Soccorso. L’immagine iniziale, che la dipinge con le parole del Cantico dei Cantici: “Nera sono ma bella” (Cantico dei Cantici 1:5), suggerisce una sacralità primordiale, una forza antica che accoglie e nutre. L’annuncio celeste che le attribuisce una Grazia infinita la rivela come madre di sconfinata bontà.

Il canto la descrive come la terra che dona un frutto prezioso, il Bambino Gesù, sottolineando il suo ruolo di tramite di salvezza. Il ritornello la veste di sole, riecheggiando l’Apocalisse: “Una donna vestita di sole” (Apocalisse 12:1), fonte di luce e speranza, con il Figlio che irradia la vera luce divina.

La festa di maggio si anima nei versi, un’evocazione vibrante della comunità unita alla sua protettrice. Fuochi, musica, fiori e la danza dei figli sono un omaggio gioioso e radicato.

Le parole che la chiamano “mamma nostra” esprimono un bisogno umano fondamentale di rifugio e pace, l’immagine di correre tra le sue braccia liberati da ogni affanno.

La sua empatia traspare nei versi che le attribuiscono la conoscenza del pianto e della gioia dei suoi fedeli, culminando nella promessa di dimorare nel cuore di chi la accoglie, un’offerta di presenza amorevole che ricorda le parole di Gesù: “Donna, ecco il tuo figlio!” (Giovanni 19:26).

La ripetizione di alcune strofe sottolinea le verità più care, rafforzando il legame emotivo. Il finale, con l’immagine dei fuochi d’artificio, sigilla la celebrazione con una devozione sentita e condivisa.

Questo canto, nella sua semplicità, è un frammento dell’anima di San Severo che si fa melodia, un’espressione autentica e diretta di amore e fiducia nella loro Madre celeste.

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio