“Një herë pleqtë rrëfjejën” “Una volta i vecchi raccontavano!” Presentato il libro del prof. Mario Massaro

Chieuti: sabato 01 ottobre scorso, presso la sala dell’auditorium comunale (ex Chiesa Santa Maria degli Angeli) davanti a un pubblico numeroso si è tenuta la presentazione del libro: “Një herë pleqtë rrëfjejën”-“Una volta i vecchi raccontavano”.
Una antologia della letteratura orale arbëreshë di Chieuti scritta dal prof. Mario Massaro, studioso cultore di lingua e civiltà arbëreshë, punto di riferimento a livello nazionale circa l’Arberia di Capitanata. Importante nella stesura del libro il ruolo della moglie Costantina Florio.
Questo libro riporta le favole, le fiabe, i racconti, le ninne nanne, i canti d’amore e di matrimonio, i compianti funebri, le maledizioni, gli scongiuri ed i proverbi, nonché alcuni aneddoti, tutti raccolti a Chieuti in momenti diversi.
Una accurata ricerca che parte dal lontano 1964 fatta tra cittadini del posto, persone che hanno narrato e cantato nella lingua arbëreshë le favole e i canti popolari, appresi in casa dalla viva voce dei propri famigliari anziani.
Fiabe e racconti meravigliosi che ci riportano tra la fine del XIX secolo ed i primi decenni del XX secolo. Un tesoro da conservare perché manifesta la ricchezza della parlata arbëreshë. Una perla, questa, che si aggiunge ad altri lavori di ricerca fatti dal prof. Massaro, “Il dizionario comparato delle parlate arbëreshë di Casalvecchio e di Chieuti” del 2010; “Qefti dhe e folmja e tji” “- “Chieuti e la sua parlata arbëreshë” del 2011 ed “Abetari, Abbeccedario del 2019.
Un ricchissimo patrimonio culturale, un tesoro da salvaguardare e custodire gelosamente.
“Mi sono riproposto dice il prof. Massaro di realizzare questo lavoro di raccolta, di trascrizione e di traduzione quasi esclusivamente per fermare un repertorio quanto più vasto possibile e tramandarlo alle generazioni future, nel contempo nutro la speranza che la nostra lingua arbëreshë e la nostra cultura possano sopravvivere almeno per tanti anni ancora quanti sono trascorsi dalla immigrazione albanese ad oggi”.
Alla manifestazione sono intervenuti il sindaco di Chieuti Diego Iacono che dopo i saluti di rito ha ringraziato l’autore del libro: “ringrazio il prof. Massaro per aver lavorato per tantissimi anni donando alla nostra collettività un bene culturale inestimabile. Noi da parte nostra stiamo lavorando con lui per altri ambiziosi progetti per la salvaguardia e la conservazione della nostra lingua, le nostre tradizioni e la nostra storia”.
Ha preso poi la parola il prof. Donato Martucci docente di Antropologia cultuale dell’università del Salento: “questa antologia così preziosa per il suo contenuto, raccolto e trascritto in lingua arbëreshë è un bene culturale inestimabile. Questa lingua è stata tramandata di generazione in generazione a Chieuti, Casalvecchio di Puglia e San Marzano di San Giuseppe, solo per rimanere in regionale pugliese, probabilmente senza che i parlanti stessi ne comprendessero l’eccezionalità rispetto al diverso mondo linguistico che li circondava. Oggi in queste isole linguistiche le cose stanno rapidamente mutando, il conformismo linguistico con la più ampia comunità nazionale sta portando al depauperamento di questa ricchezza. Grazie all’opera di alcune persone come il prof. Massaro e grazie ad amministratori lungimiranti il fattore linguistico è diventato un simbolo ereditario che va ripreso e conservato, una ricchezza da valorizzare e far conoscere anche al dì fuori di quella più ampia “comunità immaginata” che è l’Arberia italiana”.
Nel suo intervento il prof. Michele Boccamazzo già dirigente scolastico e sindaco di Casalvecchio di Puglia, grande amico del prof. Massaro ha ricordato le tantissime iniziative che insieme hanno organizzato nell’ambito della conservazione della lingua arbëreshë:“questo libro è un scrigno di tesori linguistici e culturali, è un tributo d’amore alla nostra lingua arbëreshë. Mentre leggevo il libro sono ritornato indietro negli anni rivivendo bellissimi ricordi ed emozioni. Mi auguro che i giovani ora attratti da telefonini e strumenti social, possano ritrovare attraverso questa testimonianza l’interesse per le proprie origini, per la propria storia.”
Durante la serata magistralmente condotta da Maria Antonietta Barile sono state recitate, dalla stessa da Rosa Occhionero e dal prof. Massaro alcune poesie del libro.
La manifestazione si è conclusa con la voce storica della canzone albanese, la bravissima Angela Dell’Aquila che ha cantato alcuni brani arbëreshë.
Alla fine il prof. Massaro ha voluto fare dei ringraziamenti: “desidero ringraziare tutti i soci che hanno collaborato per la presentazione del libro e predisposto l’auditorium a ricevere il pubblico e a consegnare il testo a chi lo richiedeva. A Maria Antonietta che ci ha fatto fare una bella figura col pubblico presentando le varie fasi della manifestazione come una presentatrice esperta. A Rosa, emozionata, che ha letto la mia bella poesia. Ad Angela che meglio di così non ha mai cantato i canti popolari arbëreshë. A tutti gli altri che hanno preparato il buffet per gli ospiti ed il pubblico: insomma a tutti gli intervenuti che hanno collaborato per il grande successo e la risonanza esterna che ha avuto l’evento di ieri sera. L’unione fa la forza e le cose belle. Grazie infinite con un grande abbraccio”.
Ha poi annunciato che tra qualche settimana verrà presentato il libro Rassegna di canti popolari arbëreshë, che pubblicherà il Comune.
Per comprare il libro presentato rivolgersi all’associazione culturale “Gjaku i Shprishur” di Chieuti che ha organizzato l’evento.
Giovanni Licursi
