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Nuove regole vecchi problemi? Il M5S di San Severo su Pug di Lucera e trasparenza governativa

E’ noto, che con atto alla camera del 27 febbraio scorso è stata depositata l’interpellanza di tre parlamentari del Movimento Cinque Stelle, Giulia Sarti, Diego De Lorenzis ed Emanuele Scagliusi, relativa alla situazione di incertezza pianificatoria in tema urbanistico persistente sul territorio di Lucera.

In particolare, si legge nel documento inviato al Ministero

 

della Giustizia, esistono, ad esempio,  “aree di territorio non regolamentate dal vigente PUG, rimaste prive di destinazione urbanistica”. La situazione è causata dalla “decadenza dei vincoli espropriativi di piano e dalla non riqualificazione di tali aree in proprietà privata.” Una delle “conseguenze più gravi è l’impossibilità da parte dei notai di poter rogare in sede di compravendita di immobili”.

Negli anni i cittadini del centro federiciano, si sono “visti negare giustizia di fronte a sentenze passate in giudicato in secondo grado”, segno, si evidenzia nell’interpellanza,  “dell’assenza di controllo, non soltanto delle pubbliche amministrazioni istituzionalmente competenti (comune, regione, prefettura, e altro), ma anche dell’autorità giudiziaria penale”.

Come Movimento 5 Stelle di San Severo ci associamo alle preoccupazioni espresse dagli attivisti di Lucera, dopo la doppia approvazione del PUG da parte dell’amministrazione comunale. Desideriamo, inoltre, esprimere tutta la nostra stima verso lo stesso Movimento, che con costanza, impegno, e tenacia mantiene sempre alta l’attenzione su una questione di lungo corso come l’abusivismo edilizio, ed il PUG, uno strumento centrale di regolamentazione del territorio.

“C’è da ricordare”, aggiunge  Giorgio Sernia candidato regionale  del M5S di San Severo, “che proprio in materia di Abusi edilizi  è intervenuta  la Sesta Sezione del Consiglio di Stato nella sentenza del 15.4.2015 definendo il ‘principio di acquisizione gratuita al patrimonio comunale operata in danno agli eredi dell’autore dell’abuso’.

“In particolare, il Collegio rileva che ‘come avviene in materia edilizia, la misura dell’ordine di riduzione in pristino dello stato dei luoghi, che consegue all’accertamento del carattere illegittimo di un manufatto realizzato senza titolo o in sua difformità, ha carattere reale in quanto è volta a ripristinare l’ordine prima ancora materiale che giuridico, alterato a mezzo della sopravvenienza oggettiva del manufatto, cioè di una cosa, priva di un giusto titolo: non già a sanzionare il comportamento che ha dato luogo a quella’.” [gazzettaamministrativa.it; segnalazione del Prof. avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. VI del 15.4.2015 dal titolo: “Abusi edilizi: il Consiglio di Stato interviene sulla demolizione e sull´acquisizione gratuita al patrimonio comunale operata in danno agli eredi dell´autore dell´abuso.”]

“Le diatribe di carattere amministrativo”, prosegue Sernia, “così come l’esigenza da parte dei cittadini di ricevere chiarezza, vengono accentuate dalle difficoltà segnalate sul libero accesso agli atti. Per non parlare della percezione di incertezza dell’utenza nel vedersi rivendicato il diritto ad una risposta da parte di Enti e Pubblica Amministrazione”.

“Il diritto d’accesso all’informazione”, spiega il candidato consigliere, “per sua definizione misura quanto sia facile nei Paesi ottenere le informazioni in possesso dell’amministrazione. Nell’ultima ricerca pubblicata dall’organizzazione non governativa, World Justice Project (WJP), l’Italia è stata bocciata in ‘Open Government Index’, piazzandosi solo al 28° posto su 102 paesi per apertura governativa”.

“Per  esempio, gran parte degli atti comunali pubblicati in formato digitale in Albo Pretorio”, evidenzia Sernia, “risultano  privi di allegati, e per questi bisogna fare apposita richiesta all’amministrazione. Ci si chiede, dunque,  se al di là dell’articolo 32 della legge 69/2009 che definisce le regole per la pubblicazione, questo sistema non sia stato creato ad hoc proprio per rendere inefficace l’azione di qualsiasi opposizione politica e degli stessi cittadini interessati all’amministrazione della propria città.”

“Inoltre, restando in tema di trasparenza,  sempre sull’Albo Pretorio  dovrebbero essere indicati  i permalink per l’indicizzazione dei documenti, e che mancano se parliamo di San Severo.  Come Movimento, diversi mesi fa abbiamo richiesto all’Amministrazione guidata da Francesco  Miglio che venissero pubblicati sul sito del comune i curriculum vitae di consiglieri e componenti la giunta, insieme a reddito, carichi pendenti, e associazioni di cui fa parte ogni politico. Il tutto richiesto con regolare domanda protocollata  n° 0019077 del 13/11/2014.  Ma da allora  non abbiamo ricevuto nessun riscontro”.

San Severo 20/04/2015

Movimento 5 Stelle San Severo

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