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OMICIDIO ANNUNCIATO, ANZI DUE…ORA BASTA!

 

In tempi già sospetti – cioè dopo i gravissimi colpi di pistola contro il furgone della Polizia davanti alla stazione ferroviaria – avevamodichiarato a TELENORBA che saremmo stati più ‘aggressivi’ dell’Amministrazione Comunale mettendo a disposizione del Prefetto e del Ministro dell’Interno le fasce di Presidente della Provincia e di Sindaco se il ‘problemaccio’ dell’ordine e della sicurezza pubblica a San Severo non fosse stato risolto nel giro di qualche mese. Vogliamo dire che, con tutto il rispetto per il gesto simbolico, gli scioperi della fame erano un pannicello caldo rispetto all’enormità del problema. Forse è stata percepita male l’assoluta gravità del lungo momento critico della Città (omicidi, rapine a cascate, furti notturni torrenziali ed altre diffuse illegalità) ma ora, dopo il duplice omicidio in profumeria, va rivista la strategia e va appesantita la “MINACCIA” a chi sta in alto se non saranno presto toccate con mano dure, autentiche, risolutive contromisure contro una delinquenza che ha arrogantemente perduto ogni pudore ed arriva non solo a concepire, che già sarebbe assurdo, ma ad attuare un duplice, efferato omicidio in piena mattinata, in pieno centro storico e ad opera di più assassini. Né giova dire che si tratta di regolamenti di conti ‘vecchi’ e che dunque tali faccende si dirimono sistematicamente in certi ambienti, senza pericoli per gli altri. Anzi va aggiunta, come aggravante dell’ultimo FATTACCIO, la considerazione che era un OMICIDIO ANNUNCIATO, poi diventati DUE forse per un puro caso, e che l’opinione pubblica (come certamente le Forze dell’Ordine) se l’aspettava prima o dopo alla luce di quanto accadde in occasione dell’omicidio dell’ottobre 2016 del sedicenne MARIO MORELLI alle spalle del Teatro Comunale, dove il figlio minorenne della coppia trucidata a Porta San Marco si rese colpevole dell’assassinio del coetaneo. Ora non servono più neppure le marce ed i cortei, altri pannicelli caldi per un male finora incurabile, perché il Governo e le autorità di riferimento di livello provinciale conoscono molto bene il “CASO SAN SEVERO” e devono dunque solo decidere. E’ scaduto il tempo allorchè si DECIDEVA DI NON DECIDERE! Facciano come vogliono ma rapidamente, l’importante è che chi delinque da queste parti in modo così sconvolgente se la faccia addosso per la paura: per loro va instaurato il regime del TERRORE DEMOCRATICO, quello consequenziale alla regola aurea che obbliga TUTTI a rispettare – A QUALUNQUE COSTO!!! — la vita degli altri ed i loro patrimoni. Ogni altra strada è sbagliata e foriera di altre prese in giro che la gente non sopporta più! Basta sentire quanta rabbia repressa e quanto veleno serpeggiano in giro nell’opinione pubblica.

LA REDAZIONE

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