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OMICIDIO LOMBARDI: resta in carcere Perrone, ai magistrati riferisce, “Stava per uccidermi”.

“Mi avrebbe ucciso” – queste le dichiarazioni (fonte ANSA) del 17enne figlio di Giacomo Perrone, deceduto a seguito di una sparatoria nel febbraio 2021, che lo scorso venerdì si è consegnato agli inquirenti dopo aver colpito a morte il 29 enne Salvatore Lombardi nei pressi del Bar ‘H’ tra via Tommaso Forte e via Fortore, ucciso da cinque colpi di pistola calibro 7.65 al volto e alla nuca.

“Mi hanno riferito che non appena fossi diventato maggiorenne mi avrebbe ucciso”, questo avrebbe riferito ai magistrati del gip di Bari nell’udienza di convalida del fermo, dopo la formalizzazione delle accuse di omicidio volontario e porto illegale di armi.

Il gip ha poi convalidato il fermo e disposto la permanenza in carcere diversamente da quanto chiesto dall’avvocato Ettore Censano, che ne chiedeva il collocamento in una comunità di minori facendo leva sul fatto che il ragazzo fosse incensurato e si fosse costituito la sera stessa dell’omicidio.

I due, da quel che emerge, si erano dati appuntamento nei pressi del locale tramite messaggi whatsapp, avrebbero bevuto qualcosa insieme e sarebbero usciti.
Una volta usciti, il ragazzo avrebbe estratto la pistola e aperto il fuoco verso Salvatore Lombardi, colpendolo alla testa.
Dopo i colpi fatali altri sei colpi d’arma da fuoco sarebbero stati esplosi, di cui quattro andati a segno, circostanza confermata dai filmati delle telecamere di videosorveglianza.

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