PAPA FRANCESCO, IL PONTEFICE DEI POVERI. Prima della pandemia fatta richiesta di una sua visita a San Severo

Tempo fa era stata fatta richiesta di una eventuale visita pastorale di Papa Francesco a San Severo, poi c’è stata la pandemia. Si voleva ripetere la storica visita di San Giovanni Paolo II il 25 maggio 1987. Ora Papa Francesco è tornato alla casa del Padre, tuttavia voglio ricordare Papa Bergoglio, con i suoi importanti interventi sul mondo della scuola e dell’educazione.
Più volte Papa Francesco è intervenuto sulla scuola, sui problemi che la attanagliano, sui rapporti tra genitori, figli e insegnanti, sull’educazione, sull’importanza dello studio e sulla scuola come luogo di crescita e di condivisione, nonché riflessione sui valori importanti della vita. Papa Francesco è intervenuto sulla scuola e, in particolar modo, sui ragazzi difficili, meno fortunati che vivono condizioni di disagio e di emarginazione sociale, invitando tutti ad avere un’attenzione esclusiva per i ragazzi meno fortunati. “Vi chiedo di amare di più gli studenti ‘difficili’, quelli che non vogliono studiare, quelli che si trovano in condizioni di disagio, i disabili e gli stranieri, che oggi sono una grande sfida per la scuola. E ce ne sono di quelli che fanno perdere la pazienza. Gesù direbbe: se amate solo quelli che studiano, che sono ben educati, che merito avete? Qualsiasi insegnante si trova bene con questi studenti. In una società che fatica a trovare punti di riferimento – avverte Bergoglio – è necessario che i giovani trovino nella scuola un riferimento positivo. Essa può esserlo o diventarlo se al suo interno ci sono insegnanti capaci di dare un senso alla scuola, allo studio e alla cultura, senza ridurre tutto alla sola trasmissione di conoscenze tecniche, ma puntando a costruire una relazione educativa con ciascuno studente, che deve sentirsi accolto ed amato per quello che è, con tutti i suoi limiti e le sue potenzialità. Papa Francesco è dalla parte dei docenti. Infatti il Santo Padre è più volte intervenuto nei suoi discorsi sui tema dell’educazione, della crisi dei valori, dei sentimenti, della conoscenza, del ruolo della famiglia, del rapporto tra genitori e figli dando estrema importanza alle due massime agenzie educative: la scuola e la famiglia.Papa Bergoglio ha puntualizzato le differenze dei sistemi educativi di un tempo e quelli di oggi, sottolineando che i genitori quando i figli a scuola si comportano male e mancano di rispetto agli insegnanti non devono rimproverare gli insegnanti, ma i figli. Invece, nella società in cui viviamo assistiamo ad episodi di genitori che di fronte alle “bravate” dei figli si recano a scuola per rimproverare gli insegnanti con conseguenze a volte poco piacevoli.Purtroppo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito su episodi di bullismo e di prepotenza dei genitori nei riguardi degli insegnanti, non fornisce gli strumenti idonei per salvaguardarli, tutelarli, difendere la loro onorabilità, per cui questi ultimi si sentono soli, delusi e amareggiati a causa della scadente considerazione sociale. Ci vogliono azioni e politiche serie a sostegno della funzione docente che deve essere affiancata da specialisti psicologi, sociologi che accompagnano l’azione didattica ed educativa degli insegnanti, altrimenti da soli i docenti non ce la potranno mai fare.