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Parcheggi S.Severo, 15 indagati. C’è anche l’ex sindaco Gianfranco Savino

Brutta tegola per l’ex amministrazione Savino, a San Severo. Sono in tutto 15 gli indagati per abuso d’ufficio, continuato ed in concorso. Il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Foggia Elisa Sabusco ha notificato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini. Hanno venti giorni di tempo per presentare la loro versione dei fatti.

La vicenda sulla quale il Tribunale ha acceso i riflettori riguarda gli affidamenti diretti dei parcheggi in città avvenuti nel periodo che va dal dicembre 2010 al novembre 2011 ed affidati della precedente amministrazione di centrodestra a due distinte cooperative sociali dedite al reinserimento di persone svantaggiate, “procurando intenzionalmente – si legge- un ingiusto vantaggio patrimoniale alla suddetta società”.

Le cooperative sociali in questione sono “Lavoro e Solidarietà” e “Astra Service”.
Scrive il pm: “L’Art.5 della legge 381/2009 consente la deroga alla normativa generale in materia di appalti pubblici prevedendo la possibilità dell’affidamento diretto soltanto nel caso della fornitura di beni e servizi, ossia di beni strumentali alla Pubblica Amministrazione, con esclusione dei servizi pubblici locali erogati a favore dell’utenza”. Ergo, quegli affidamenti a favore delle cooperative sono stati effettuati in violazione delle norme.

Sul banco degli indagati finiscono in 15: l’ex sindaco Gianfranco Savino, il suo vicesindaco dell’epoca Primiano Calvo, gli ex assessori Michele Cicerale, Antonio Pistillo, Marianna Bocola (attuale presidente del consiglio comunale), Massimo D’Amico, Gianpiero Giuseppe Procopio, Raffaele Bentivoglio, Leonardo Di Monte, Cesare Rizzo, e i funzionari comunali firmatari delle determinazioni conseguenti agli atti di giunta Fabio Mucilli, Antonio Galella. Quindi i rappresentati legali delle cooperative in questione: Carlo Testa per “Lavoro e Solidarietà” e Massimo Ciccone e Maurizio Cologno ( gestore di fatto della cooperativa secondo il pm) per “Astra Service”. Tutti avrebbero concorso, scrive Sabusco, alla realizzazione del “medesimo disegno criminoso” finalizzato a procurare “ingiusti vantaggi alle cooperative sociali”. Viene alla luce, tra l’altro, che la “Astra Service”, quella alla quale il servizio fu poi affidato definitivamente per cinque anni ampliando anche le aree di interesse, era proprietaria del Bar Cafè Dos, “dunque – scrive il pm- una attività lucrativa in contrasto con lo scopo di recupero dei soggetti svantaggiati di cui all’art.5 della legge 382/91”.

Le vie interessate sono via Solis, corso Gramsci, via D’Alfonso e, in un secondo tempo, anche corso Garibaldi, via Masselli e via Fraccacreta “nonché, – si legge ancora- nei quindici giorni a cavallo del 1 e 2 novembre, l’area antistante il cimitero”.

Pare che le cooperative, tra l’altro, nulla versassero nelle casse comunali per il servizio di gestione dei parcheggi pubblici. L’anomalia finì nei mesi scorsi anche sul tavolo del Prefetto, Maria Tirone, poco prima che il sindaco, Francesco Miglio, risolvesse le convenzioni.

(fonte Teleblu)

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