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Pennacchio: “abbiamo imparato a conoscere il nostro don Felice”

“La venerabilità di un credente ci consente di parlare di bene, di santità…” è una delle frasi dette  da Sua Eccellenza Don Gianni, giovedì 10 durante la celebrazione eucaristica per il Servo di Dio don Felice Canelli.

Parole che entrano in cuore e fanno bene. Don Felice, figlio di questa nostra terra spesso sofferente, con tanti limiti e difetti, viene  riconosciuto venerabile ci riscatta e  riempie di gioia.

Di colpo ci sentiamo tutti più  leggeri e mostriamo finalmente il nostro orgoglio di appartenere a questo territorio.

Abbiamo partecipato sin dal 9 aprile a 3 incontri, per conoscere di più di don Felice nato alla fine dell’ottocento.

Un apostolato creativo quello di don Felice, direi moderno, con in una mano il Vangelo e nell’altra  il giornale.

E se pensiamo alle tante spinte che ci dà il nostro Papa Francesco per portarci ad amare con i fatti, bene, don Felice lo faceva.

Una carità a tutto tonto sul campo ecclesiale, sociale, educativo. Il tutto per costruire il regno di Dio tra gli uomini.

L’11 giugno si sono concluse tutte le iniziative grazie alle quali abbiamo conosciuto di più don Felice e fatto conoscere anche alle nuove generazioni questo nostro fratello oggi Venerabile!

La presenza della società civile, dei sindaci della Diocesi nella nostra bellissima cattedrale, durante la celebrazione della Santa messa, ci ha fatti sentire più comunità.

Grazie a quanti si sono spesi a rendere visibile la santità come una meta possibile e percorribile da tutti!

Vice Presidente del Consiglio Comunale

Enrico Pennacchio

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