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Peranzana tre secoli e non sentirli: la pregiata cultivar presentata in un video a cura del Consorzio “Peranzana Alta Daunia”.

La varietà di origine provenzale è ormai considerata una coltura autoctona in quanto proprio nel nostro territorio ha potuto esprimere quei parametri qualitativi di grande pregio(organolettici, nutrizionali e salustistici) che l’hanno resa ormai celebre e ricercata nei mercati di tutto il mondo.
Come è noto, caratterizza anche la produzione dell’olio extravergine a D.O.P.  DAUNO, con  la menzione geografica Alto Tavoliere (per almeno l’80% della composizione dell’olio).

La cultivar è stata introdotta, probabilmente nel 1700 dal Principe Raimondo di Sangro, come testimoniano l’età biologica delle piante e le caretteristiche agronomiche (gli studi sono stati condotti dall’Università degli Studi di Bari prima e, di Foggia, in seguito).
Nel secolo successivo , Michele di Sangro, discendente di Raimondo, ottimizzò la coltura in quanto migliorò la qualità degli oli grazie alle innovazioni tecniche dei nuovi frantoi che fece costruire nel territorio.

L’olio extra vergine d’oliva della varietà “Peranzana” è tra i più noti e apprezzati nel mercato nazionale grazie alle sue inconfondibili caratteristiche sensoriali che traggono origine dalla tipicità, dal genotipo della materia prima nonchè dalle particolarità dell’ambiente pedo-climatico. Numerosi sono stati i riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni nei diversi concorsi internazionali accreditati. Il profilo sensoriale si manifesta all’olfatto con un profumo di fruttato netto di oliva ed evidenti note erbacee – floreali, di pomodoro verde e carciofo, e/o di erba e/o grano verde fresco e sfalciato.
Al gusto si esprime con un sapore medio di fruttato erbaceo, equilibrate note di amaro e piccante con lieve sensazione di mandorla acerba e/o carciofo e piccante leggero. Il retrogusto evidenzia sentori di erba, carciofo, pomodoro acerbo e leggere note di mandorla fresca. In sintesi è un olio armonico, equilibrato di pronto consumo.

Tanti gli abbinamenti gastronomici:  impiego ideale a crudo per pinzimonio, insalate e bruschette, in cottura per piatti dal gusto deciso, zuppe, carni bianche o pesci grigliati.
Insomma, provare per credere.

Rosaria d’Errico

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