Cronaca

Pescara: Sanseverese colpito da arresto cardiaco in spiaggia – salvato dal 118

ramma sulla spiaggia libera della Madonnina quando si sfioravano i 40 gradi L’anziano, un paziente cardiopatico, si è accasciato davanti a decine di bagnanti.

PESCARA. È crollato a terra mentre passeggiava sulla battigia quando, poco dopo le 11, in città si sfioravano i 40 gradi. Un’afa che si è rivelata insostenibile per il 64enne M.C., cardiopatico che è andato in arresto cardiaco di fronte a decine di persone presenti sulla spiaggia libera della Madonnina.
Una scena drammatica che ha attirato immediatamente l’attenzione di un medico presente in quel momento in spiaggia, e del bagnino del vicino stabilimento La Capannina, entrambi accorsi per prestare i primi soccorsi al turista originario di San Severo e residente a Verona. Nel frattempo, dalla centrale operativa del 118 allertata dalla spiaggia, è stata inviata l’ambulanza medicalizzata con medico, infermiere e autista che in una manciata di minuti sono arrivati sulla riva con tutto l’equipaggiamento necessario, compreso il monitor per il defibrillatore, per le manovre di rianimazione.
Manovre che dall’arrivo sul posto al trasporto in ospedale, sono andate avanti per circa 20 minuti e che inizialmente hanno fatto temere il peggio perché, nonostante tutti i tentativi, il paziente non si riprendeva. O meglio, dopo il massaggio cardiaco, la ventilazione, le scariche con il defibrillatore e la terapia farmacologica che sembravano aver in qualche modo migliorato la situazione, una volta sulla barella per il trasporto in ambulanza il 64enne è andato nuovamente in arresto. Se ne sono accorti i sanitari del 118 che non avevano comuqnue mai smesso di monitorarlo neanche lungo il tragitto in barella. E immediatamente è scattato il secondo intervento di rianimazione. Momenti di grande concentrazione per il personale del 118 che sotto il sole a picco, sulla passerella della spiaggia libera, si sono fermati nuovamente per tentare l’impossibile. E alla fine ce l’hanno fatta. Importante anche la partecipazione dei bagnanti, che in tutti i modi hanno collaborato con i sanitari, aiutandoli a trasportare la barella e facendo ombra con un ombrellone tenuto a spalla. Tutto decisivo, alla fine, per la buona riuscita dell’intervento. Perché il paziente alla fine si è ripreso e una volta caricato in ambulanza, dopo un episodio di vomito, non solo ha aperto gli occhi, ma ha iniziato a parlare con il personale che l’ha salvato e poi affidato ai sanitari del pronto soccorso.
E intanto, proprio i medici tornano a raccomandarsi: «Anziani, cardiopatici e bambini piccoli non devono esporsi al sole nelle ore più calde della giornata, men che meno al mare quando ci sono quasi 40 gradi». Perché, se è tutto da verificare che sia stato il caldo a fare accasciare il pensionato, sicuramente è stato il caldo ad amplificare una situazione di malessere che in altre circostanze, con temperature più adeguate, probabilmente non l’avrebbe portato all’arresto cardiaco.

fonte ilcentro

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio