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PIETRO PAOLO MASCIONE: “RICORDANDO LUISA FANTASIA…NON CHIAMATELE VITTIME DI MAFIA!”

di PIETRO PAOLO MASCIONE

Ricordare è l’antidoto all’oblio ma, chi mi conosce, sa quanto restio sono alle giornate commemorative divenute, ormai, solo occasioni per erigere altari egoriferiti offerti a quella nicchia di vittime di “prima scelta”. Oggi sono più scontroso forse perché sono consapevole che nel momento stesso in cui denuncio il giustizialismo, sono il primo ad abdicare alle mie funzioni, ma preferisco, dopo anni di silenzio, dragare fiumi di dolorosa verità piuttosto che sedermi sulla riva dei disillusi con chi aspetta ancora un nome, una sentenza o semplicemente la certezza di una pena espiata in pieno senza “defalcazioni per buona condotta” e questo non per vendetta, o per sollievo dell’anima, ma come quell’ancora che ti salva dal baratro della disperazione… Le chiamano VITTIME DI MAFIA, ma sono in realtà MARTIRI DI STATO, anzi dell’Antistato, quello fatto dai colletti bianchi, da toghe ingiuriate e da divise oltraggiate. FALCONE, BORSELLINO sapevano che la vera Mafia era nelle Aule, lo sapeva anche DALLA CHIESA che il vero nemico probabilmente portava le stellette sulle controspalline… Lo abbiamo pensato anche noi, in quei 40 anni di omertoso e rumoroso silenzio in cui la memoria occultata di LUISA FANTASIA, per volere familiare, ha favorito in realtà solo la mano stessa di chi le ha reciso la gola.  Dov’è il senso del fare memoria quando la vita di una persona vale al max 30 (magari…) anni di carcere? Quale tipo di sollievo dovremmo trovare se quel sistema fallace che crede che, anche per crimini perniciosi, è previsto la reintegrazione del reo nel tessuto sociale, che il “fine pena mai”, nega la speranza alla vita con ciò rendendosi draconiana e, quindi, contraria al senso di umanità… chissà cosa avrebbero pensato al riguardo quelle vittime che con “umanità”  sono saltate in aria con il tritolo o la cui carne sciolta in un acido o crivellata di colpi…chissà cosa avrebbe pensato LUISA al riguardo, mentre la Sua dignità con “umanità” veniva seviziata sotto gli occhi di sua figlia prima di esalare il suo ultimo respiro… NO, NON CHIAMATELE VITTIME DI MAFIA…

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