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POTATURE SELVAGGE A FOGGIA: CHI LE HA AUTORIZZATE?

In questi giorni, evidenzia il WWF Foggia, i cittadini hanno avuto la brutta sorpresa di trovare sgradevoli colonne di legno con in cima tristi monconi di rami al posto dei filari di alberi che abbellivano le strade. Sono le deturpanti conseguenze dell’ultimo drastico e generalizzato intervento di potatura ai danni del patrimonio verde della città, che ormai si ripete sistematicamente da alcuni anni.

Quello che sta avvenendo appare in palese contraddizione con lo stesso Regolamento comunale del verde pubblico e privato nel quale, infatti, all’art. 7 si legge testualmente: “Un albero correttamente messo a dimora e impostato, in assenza di patologie specifiche, non necessita di potature drastiche, salvo i casi in cui arrechi disturbo grave a fabbricati o cittadini. La potatura è un intervento che deve rivestire un carattere di occasionalità dovuta alla necessità di mantenere la pianta sana, vigorosa e stabile. La riduzione della chioma deve essere realizzata conservando la forma naturale della pianta.”

Nello stesso articolo 7 si precisa: “Gli interventi di capitozzatura, cioè i tagli che interrompono la gemma apicale dell’asse centrale dell’albero, quando l’asse ha una circonferenza superiore ai 30 cm, sono considerati, agli effetti del presente regolamento, abbattimenti e, quindi, soggetti alle prescrizioni di cui all’art. 6 comma 3.”

La potatura, evidenzia il WWF Foggia, non dovrebbe, infatti, essere generalizzata e sistematica ma effettuata esclusivamente per eliminare rami secchi, lesionati o ammalati, per motivi di difesa fitosanitaria, per problemi di pubblica incolumità, per rimuovere elementi d’ostacolo alla circolazione stradale. Le potature dovrebbero essere sempre limitate ed equilibrate, non dimenticando che ogni taglio è un trauma per la pianta, nonché una possibile via di penetrazione per agenti patogeni (insetti e funghi) che, con il tempo, possono comprometterne la stessa sopravvivenza.

Sono assolutamente da evitare gli interventi di capitozzatura che lasciano al posto degli alberi sgradevoli colonne di legno con in cima tristi monconi di rami.

Ma vi è un altro aspetto fondamentale inerente alla potatura degli alberi cittadini.

Il verde urbano, sottolinea il WWF, costituisce il principale habitat di amici pennuti che vivono in città come il passero, la tortora, la gazza, il verdone, il verzellino, il cardellino, la capinera, la ballerina bianca e quella gialla, i fringuelli, il pettirosso. L’incremento dell’avifauna cittadina è, infatti, certamente favorito da una caccia indiscriminata e sempre più aggressiva e dall’utilizzo massiccio in agricoltura di diserbanti chimici e fitofarmaci che ha spinto numerose specie a scegliere i più tranquilli siti cittadini per nidificare.

Potare drasticamente gli alberi delle strade cittadine comporta gravi conseguenze per tali uccelli, costituendo un fattore limitante grave, poiché esteso e difficilmente recuperabile. Potature incisive, infatti, impediscono l’insediamento della fauna e successive possibilità di nidificazione e, di conseguenza, causano un impoverimento prolungato in intere zone della città. Non si deve dimenticare che gli uccelli divorano molti insetti che altrimenti invaderebbero le città.

Per il WWF, se è proprio necessario potare, si deve operare secondo un’attenta programmazione che considererà, sulla base delle specificità delle varie essenze, le operazioni effettivamente indispensabili, le tecniche d’intervento ed i tempi più idonei.

Si tratta, in ogni caso, di interventi molto delicati da affidare ad operatori ai quali fornire un’iniziale ed adeguata formazione.

Il WWF evidenzia altresì che all’art. 2 del  Regolamento comunale del verde pubblico e privato si legge: “Il Servizio Ambiente – Ufficio Gestione del Verde –  viene riconosciuto, nell’ambito del territorio Comunale, come l’organo competente in materia di Verde Pubblico con obbligo decisionale in materia, per quanto concerne gli aspetti tecnici ed applicativi del presente regolamento, sia nelle fasi di progettazione ed esecuzione dei lavori, sia nella gestione del Verde.

Ancora nello stesso articolo si precisa: “Di conseguenza, tutti gli interventi che, in ambito comunale, anche in misura minimale, interessino il patrimonio verde pubblico esistente o da realizzare, devono ottenere parere preventivo e vincolante, dal punto di vista agronomico, da parte del suddetto soggetto competente in materia.

Si devono quindi supporre due possibili circostanze, entrambe ugualmente allarmanti, ossia: il parere per tali potature non è stato chiesto al Servizio Ambiente oppure è stato richiesto ed ottenuto.

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