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Premiate le classi quinte dell’Indirizzo Agrario del Polo Tecnologico “Di Sangro – Minuziano – Alberti”.

Firenze – lo scorso 7 maggio, nella sala “Luca Giordano” del Palazzo Medici-Riccardi, si è tenuta la premiazione del Premio nazionale “Olio in cattedra”, un importante progetto di educazione alimentare promosso dall’Associazione nazionale Città dell’Olio e rivolto alle scuole elementari e superiori.

“Olio in Cattedra” ha l’obiettivo di promuovere nei bambini e nei giovani la consapevolezza che l’olio extravergine è un “cibo” italiano a tutti gli effetti, una eccellenza della nostra gastronomia tipica per cui siamo conosciuti nel mondo, ma anche un forte elemento culturale/identitario.

L’olio è cibo, non solo perché di olio ci nutriamo – e l’olio è l’alimento principe della Dieta Mediterranea – ma anche e soprattutto perché l’olio è espressione della nostra identità, perché è indissolubilmente legato alla terra e al paesaggio olivicolo da cui nasce.

Quest’anno sono stati premiati alcuni istituti della Puglia e in particolare della provincia di Foggia. Per la categoria scuole superiori di secondo grado, la giuria ha ritenuto degno di riconoscimento pubblico l’elaborato delle classi 5ª A, 5ª B e 5ª C dell’Indirizzo Agrario del IIS “Di Sangro – Minuziano – Alberti” di San Severo: “La goccia che fa comunità”, questo il titolo che gli studenti hanno dato all’elaborato che è consistito nella creazione di una specifica etichetta per l’olio EVO di Peranzana fortemente rappresentativa. Un progetto che “restituisce con particolare efficacia l’attaccamento ai valori della comunità scolastica: il ritorno alle radici, il valore della tradizione ed il richiamo alla terra sono l’elemento di forza della narrazione di un prodotto che rappresenta l’orgoglio di un’intera comunità. La Peranzana così si trasforma in un simbolo identitario che unisce la comunità e la proietta nel futuro.” è quanto si legge nel testo della valutazione che la Giuria ha espresso.

Un premio che dà speranza al nostro territorio e ai giovani che non vogliono abbandonarlo.

Ad Maiora semper.

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