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PRESIDENZA DEL PARCO DEL GARGANO: IL WWF FOGGIA CONDIVIDE LA PROCEDURA PROPOSTA DAL MINISTRO DELL’AMBIENTE COSTA MA RITIENE ESSENZIALE INDICARNE IL PROFILO ADATTO

Da oltre un anno e mezzo si attende la nomina del Presidente del Parco del Gargano. La terna di nomi indicata dai sindaci all’inizio dello scorso anno, da subito giudicata inadeguata e inopportuna dalle associazioni ambientaliste, appare definitivamente tramontata ed una nuova procedura di selezione sembra concretizzarsi.

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha infatti più volte affermato di voler individuare i candidati più adatti, scegliendo i migliori profili a disposizione, attraverso un’ampia selezione di curriculum, evitando persone che, a volte un po’ troppo politicizzate, non sono interessate a una vera svolta dei luoghi più importanti per la biodiversità in Italia. È poi di pochi giorni fa l’invito del senatore Pellegrini a presentare la propria candidatura, rivolto a chiunque si senta all’altezza del compito.

Il WWF Foggia prende atto con soddisfazione di questi propositi, perfettamente in linea con quanto richiesto dalle associazioni ambientaliste che si sono sempre opposte alla lottizzazione partitica di questa carica. La scelta di una persona competente sarebbe infatti un gradito ritorno allo spirito originario della legge 394, che non a caso prevede una governance degli enti parco equilibrata tra la rappresentanza territoriale dei consiglieri designati dalla Comunità del Parco e le figure tecniche designate a livello nazionale.

Il  WWF condivide anche che il candidato sia una persona entusiasta, competente e con una gran voglia di lavorare per il bene comune, ma ritiene essenziale indicare quale sia il profilo adatto per questa carica. Occorre cioè precisare quale indirizzo programmatico dovrebbe rappresentare nella conduzione dell’ente.

Per il WWF la strada maestra è indicata nel documento “Una rinnovata visione per il Parco Nazionale del Gargano”, sottoscritto quasi due anni fa da dodici associazioni ambientaliste ed inviato all’allora ministro dell’Ambiente e al presidente Emiliano, con il quale avevano evidenziato le carenze e le problematiche dell’area protetta che si trascinano da anni e che dovrebbero essere affrontate in via prioritaria: dall’assenza del piano del parco alla mancanza di organici progetti di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali, dai centri visita chiusi o affidati esclusivamente alla buona volontà di qualche associazione, ai sentieri escursionistici abbandonati e senza segnaletica; dall’abusivismo edilizio dilagante, ai furti di legname nei boschi demaniali e al bracconaggio.

Occorrerebbe anche riaffermare che la funzione principale di un parco è la difesa e conservazione del patrimonio naturale ad esso affidato, attorno a cui possono ruotare anche i necessari interventi di valorizzazione e promozione turistica, e non certamente il contrario, come purtroppo avvenuto nell’ultimo decennio. Bisogna cioè uscire dall’equivoco che ha visto l’Ente parco come il distributore di fondi a pioggia e senza una strategia, in sostituzione di altri enti sovracomunali soppressi, come la comunità montana, o fortemente ridimensionati, come la provincia.

Il WWF ritiene quindi che i candidati debbano rappresentare, con il loro curriculum, questa nuova visione dell’area protetta, con esperienze pregresse maturate sul campo, con la capacità di saper trovare il giusto equilibrio tra il preminente interesse della tutela e le legittime aspettative di valorizzazione, tenendo testa ad interessi localistici e alla criminalità organizzata.

Solo mantenendo questi punti fermi, la selezione che la nuova maggioranza politica si propone di fare potrà avere come risultato l’individuazione di una figura forte e di alto profilo.

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