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Processo Perillo: istruttoria chiusa… la parola a difesa, accusa e parti civili

L’Editoriale di Desio Cristalli

L’ultima udienza istruttoria ha consentito in Corte d’Assise, a Foggia, davanti al Presidente MARIO TALANI, di ascoltare la deposizione di ANGELO FRANZINI, esperto neurologo dell’Istituto ‘Besta’ di Milano. L’illustre neurochirurgo è stato l’ultimo teste citato dalla difesa dell’imputato FRANCESCO d’ANGELO, accusato dell’omicidio volontario dell’ex fidanzata ROBERTA PERILLO, avvenuto in casa della vittima l’11 luglio 2019. FRANZINI ha risposto alle domande dell’avvocato difensore MICHELE CURTOTTI e alle domande del pubblico ministero ROSA PENSA. Si è appreso nel corso della deposizione del neurochirurgo del noto Istituto milanese, che circa due anni fa ha visitato l’imputato d’ANGELO per una diagnosi volta a capire il suo reale stato mentale. FRANZINI ha detto che all’epoca della visita non ha visionato alcuna documentazione e che ha ritenuto l’imputato affetto da una sindrome ansiosa piuttosto rilevante. Nell’ultima udienza non ci sono state domande a FRANZINI da parte dei legali delle parti civili, cioè gli avvocati GUIDO de ROSSI, ROBERTO de ROSSI e CONSIGLIA SPONSANO. Conclusa dunque l’istruttoria dibattimentale, si è appreso che tra aprile e maggio dovrebbero esserci le udienze per gli interventi della difesa, del pubblico ministero e delle parti civili. Sembra confermato anche che la sentenza dovrebbe arrivare entro l’estate prossima. Tutto il processo, in pratica, ruota intorno alla facoltà di intendere e volere dell’imputato al momento dell’omicidio. I diversi periti ascoltati nel processo – cioè il criminologo ALESSANDRO MELUZZI nominato dai familiari della PERILLO, il consulente tecnico della difesa ANGELO RIGHETTI e il consulente tecnico della Procura ROBERTO CATANESI – hanno fornito diagnosi molto discordanti tra loro, rendendo il caso ancora più complicato da dipanare. Dunque compito non facile per chi deve emettere la sentenza in nome del Popolo Italiano e far trionfare la Giustizia in un caso che, sin dall’inizio, ha appassionato l’opinione pubblica della nostra terra e che, anche per questo, è stato seguito a più riprese dalla nostra testata giornalistica.

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