PROGRAMMI ELETTORALI: PROMESSE DA MARINAI…!
di Desio Cristalli
In queste settimane i vari partiti e movimenti stano mettendo a punto i programmi elettorali da presentare agli elettori. Da quel che abbiamo visto in passato gli sforzi non dovrebbero essere così pesanti, atteso che si leggono quasi sempre le stesse frasi fatte e gli stessi propositi (e anche s…propositi!). E’ ovvio che i temi essenziali di un programma elettorale si ripetono, considerato che sicurezza, ordine pubblico, igiene urbana, associazionismo, ambiente e tanto altro sono irrinunciabili in tali documenti. Ma tante volte abbiamo letto esattamente le stesse frasi, le solite tiritere fritte e rifritte, gli stessi ‘svarioni’ e le stesse ipocrisie politico-amministrative per incantare la marea votante. Forse il poco impegno (infatti in questi periodi i copia-incolla impazzano!) dipende dal fatto che…passata la festa il programma non serve più a niente perché poi ogni amministrazione procede a braccio, senza più neppure ricordarsi ciò che ha promesso in campagna elettorale. Né vale, come questo giornale ha fatto spesso nei quinquenni passati, chiedere verifiche periodiche del programma che ha consentito di vincere le elezioni. Bisognerebbe almeno semestralmente fare verifiche attente ed oneste di ciò che si è promesso agli elettori, prendendo altri spunti per operare in settori della vita locale dimenticati (forse volutamente!). In pratica questi sono periodi nei quali si getta fumo negli occhi della gente per catturare voti, dimenticando un minuto dopo i risultati elettorali quel che andrebbe realizzato nei cinque anni. Risulta, però, che ci sono amministrazioni, di piccoli e grandi Comuni, che osservano la legge e verificano di tanto in tanto se il programma viene realizzato secondo le promesse fatte ma sono ‘rari nantes in gurgitevasto’ (cioè rari naviganti in un mare enorme), come recita l’Eneide. In pratica qualcuno gli obiettivi socio-politici individuati e le strategie amministrative da onorare nei cinque annifa in modo di ricordarseli in corso d’opera, pensando effettivamente al bene della comunità amministrata e non solo a ciò che procura voti e simpatie popolari per programmate carriere politiche future.Se solo gli elettori fossero più presenti anche dopo le elezioni nella vita della Città, forse la politica non si autoesonererebbe dal verificare il patto sottoscritto con la comunità che amministra. Ma visto che gli elettori nei cinque anni si fanno vivi poi solo per chiedere favori al politico di turno, quest’ultimo si accontenta di gestire un costante rapporto con gli elettori…più vicini, evitando di curare quel che riguarda la stragrande maggioranza dei Cittadini che non frequentano per dignità il Palazzo da <<elemosinieri>>. E ci siamo capiti!