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“Pronti? Via!”. Sta per partire, il progetto ambizioso di: “San Severo, città cardio protetta”. Nelle scuole sarà obbligatorio.

San Severo si avvia a essere la prima città, in provincia, ad essere “cardio protetta” con una rete di defibrillatori dislocati a “protezione” della popolazione. Una popolazione che “invecchia” e che cura poco gli stili di vita, in modo da prevenire le malattie cardiovascolari. Lo scorso anno, ad esempio, si sono registrati circa una decina di casi di persone che hanno manifestato i sintomi di un infarto, per le strade della “città dei campanili”. Motivo per cui l’Amministrazione comunale ha voluto il progetto “San Severo città cardio protetta”, con i defibrillatori sparsi per la città. Questo sarà l’atto finale. La vera fase di spessore, e impegno, sarà quella della sensibilizzazione (alla popolazione, in generale) e della formazione (coloro che, nelle istituzioni e per le strade, dovranno operare e soccorrere). Altrimenti, come logica vuole, pur essendoci il defibrillatore occorre sempre chi lo sa utilizzare, dopo aver fatto il corso previsto e certificato. “San Severo città cardio protetta” è un progetto che vede coinvolta l’Amministrazione comunale, l’ASL-FG, la Consulta delle associazioni di volontariato (con le singole associazioni). Il progetto, prevede diverse fasi, iniziando il 5 (già attuata) e il 12 maggio, con le “Giornate informative” che si terranno dalle ore 20.00 alle ore 22.00, in piazza Allegato e in piazza dell’Incoronazione, volte a sensibilizzare e informare (anche reclutare). Quindi: “Pronti? Via!” è lo slogan di questa prima fase, che viene descritta dal consigliere comunale Arcangela De Vivo, referente per l’Amministrazione insieme all’assessore alla Salute, Raffaele Fanelli: “La fase di preparazione servirà a sensibilizzare, in modo massivo, la popolazione, prima di evitare che i defibrillatori restino in utilizzati, come accade in altre situazioni. Ci interessa che siano in tanti a fare i corsi – ha evidenziato De Vivo – è prevista una mappa ed‘un’app’ che consentirà, di trovare il defibrillatore più vicino alla persona da soccorrere”. Ci sarà da creare una sorta di “reticolo” che organizzerà San Severo in alcune macro aree, all’interno delle quali ubicare, in base alla densità abitativa e altri parametri, i defibrillatori: “Esatto – riprende il presidente della Commissione sanità, Arcangela De Vivo – In base al perimetro cittadino, che sarà diviso in 5 macro aree, abbiamo fatto una prima stima che mi porta a dire che ce ne vorrà un numero non inferiore a 20/25. Ma, ci sarà anche una ricognizione di quelli già esistenti (palestre, scuole, farmacie, luoghi pubblici, ecc.) in modo da mettere tutto in rete. Il costo di ogni defibrillatore si aggira intorno ai 1000 euro. L’Amministrazione comunale, come mi ha confermato anche l’assessore Fanelli, ha accantonato già una cifra che consentirà acquisto e formazione. Stiamo agendo anche con una partnership di privati, tanto per l’acquisto, quanto per formazione (per i corsi). Proprio la formazione sarà la parte più complicata, che attueremo anche attraverso le associazioni”. Un progetto che andrà avanti a step, per essere finalizzato nel medio periodo, considerando le situazioni che, tra l’altro, hanno pochi precedenti: “Credo proprio che, come città, San Severo sia il primo caso in provincia di Foggia, ed in Puglia ho contezza solo di Lecce che sta realizzando un progetto simile”, ha concluso De Vivo. Leitmotiv ripreso dal presidente della Consulta delle associazioni, Zelinda Rinaldi:“È sempre più sentita la necessità di rispondere ai vari tipi di bisogni espressi dal territorio puntando sulle sinergie necessarie per superare la frammentarietà e l’isolamento delle singole azioni, dei singoli interventi.Il progetto ‘San Severo città cardio protetta’,rappresenta una vera svolta per la nostra città non solo per il contenuto e gli obiettivi specifici del progetto ma per lemodalità di lavoro utilizzate. La sfida è quella difavorire il coinvolgimento di tutti e dell’intera cittadinanza, affinché migliorino la sensibilità, la reattività e la capacità di fronteggiare l’emergenza ed anche la loro continuità.Il compito principale che ci attende a maggio, per dare il via ufficialmente al progetto, sarà quello di sensibilizzare la popolazione e formare le persone e le istituzioni. Occorre avere una base di cittadini consapevoli e che siano pronti ad usare i defibrillatori. Sensibilizzare tutti gli attori coinvolti e la città, come primo step. C’è da considerare, inoltre, che dal prossimo anno scolastico 2018/2019 il defibrillatore sarà obbligatorio nelle scuole. A settembre, infatti, il progetto partirà in modo capillare, a partire dalla scuola. Certamente, ripeto, il processo non è semplice, anche perché s’incontrano tante questioni burocratiche da risolvere”. Un progetto, ambizioso, ma fattibile. Le conclusioni del presidente, Zelinda Rinaldi: “Le criticità ci sono ma già aver sistemato la sinergia tra Amministrazione, Asl, associazioni, scuole e cittadini, è un primo grande passo avanti. Le istituzioni devono fare la propria parte, la popolazione è disinformata e si allarma solo quando apprende la notizia che qualcuno ha avuto un infarto per strada. I cittadini non sanno nemmeno cosa dire al telefono quando si allerta il 118 o addirittura non conosce il comportamento quando si è in presenza di un sospetto caso d’infarto. Il progetto è a medio-lungo termine per tutta l’attuazione e per vederlo operativo in tutta la sua interezza. Resta il fatto, infine, che ci sarà da continuare la formazione nel tempo, tenere la manutenzione degli apparecchi e tutto ciò che sarà necessario. Abbiamo il cronoprogramma del progetto. L’app è già funzionante, ad esempio”.

Beniamino PASCALE

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