QUANDO SAN SEVERO VOLAVA E FOTOGRAFAVA
Nel maggio del 1946 le truppe Alleate lasciavano definitivamente San Severo dopo circa tre anni di permanenza. L’aereoporto militare di TORRE DEI GIUNCHI veniva chiuso per sempre. Terminava così l’utilizzo militare che si era fatto di quella enorme radura. A questo punto vale la pena raccontare sinteticamente la storia di come sia stata individuata quale possibile aeroporto militare. Il 14 giugno 1929,la Regia Aereonautica con una delegazione della Sezione Demanio 3^Zona Aerea Territoriale di Roma, -accompagnata da una rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale di Foggia, effettuò una ricognizione del territorio tra San Marco in Lamis e San Severo con il fine di procedere alla progettazione e realizzazione di un aereoporto di dimensioni limitate chiamato “Campo di Fortuna”. Nel 1930 vennero effettuati nuovi sopralluoghi che portarono alla scelta definitiva di realizzare il “campo di fortuna”in località “ Torre dei Giunchi”(3 km,da San Severo). Nel corso degli anni’30 l’aereoporto “Torre dei Giunchi” venne utilizzato dalla Regia Aereonautica con la sola funzione di scalo di emergenza e per le esercitazioni. Nel 1943 l^Aeronautica Tedesca “Luftwaffe” usò l’aereoporto sanseverese come base contra-aerea e per azioni di attacco contro la flotta americana nel corso dell’operazione ”Achse, operazione da effettuare in tutta la Puglia e che consisteva nell’attacco ai porti, alle strutture delle radio-comunicazioni, ai depositi militari, alle più importanti vie di comunicazione ed all’Acquedotto Pugliese. Con l’avanzata dell’VIII Armata ,gli Alleati se ne impossessarono a fine settembre 1943. Al seguito delle truppe Anglo-Americane spiccavano due tecnici di altissimo livello ( l’archeologo inglese John Bradford e lo statunitense ing. Harold Eugene Edgerton che operavano nei laboratori topografici e di aereofototeca (Photo Intelligence Division) allestiti nei locali dell’Edificio Scolastico “DE AMICIS”. I due tecnici permisero agli aerei ricognitori che partivano da San Severo di leggere la morfologia dei territori e fotografare i siti più importanti dove i nazisti avevano segretamente occultato le loro industrie belliche nella Polonia occupata.
Michele Monaco