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Quanto è importante il “pubblico amico” nel calcio?

La Serie A è ripartita, ma ancora una volta con gli stadi chiusi. A causa dell’assenza dei tifosi stanno già arrivando fortissimi ammanchi per le casse dei vari club, con cifre pesanti che potrebbero condizionare il futuro della società stesse. C’è da riattivare indotto e lavoro per tante famiglie e se gli spalti rimangono vuoti vanno in fumo molti milioni. Solo di mancati incassi si va incontro a una perdita complessiva di circa 90 milioni. Basti pensare che la sola Juventus incassa di 2,5 milioni di Euro per le gare casalinghe e perderà decine di milioni. Discorso analogo per l’Inter, la cui media di spettatori a San Siro era salita dai 25.500 di due anni fa ai 27.324 dell’ultimo campionato. Anche Roma, Lazio, Milan e Napoli sono costrette a tirare la cinghia. Società come Sampdoria e Genoa, invece, perderanno 200.000 Euro per ogni gara del Ferraris.

Il totale dei tifosi della Serie A al termine della stagione scorsa era pari a poco più di 25 milioni. Non è cambiato molto rispetto all’annata precedente. Si tratta di un dato confortante se confrontato con l’andamento al quale si è assistito tra il 2010 e il 2019, periodo in cui si è registrato un netto calo dei supporter. Il tifo ha lasciato spazio all’accrescimento di appassionati con approccio più distaccato, complici biglietti e abbonamenti tv sempre più costosi. In tanti vivono il calcio prevalentemente sui social e per un motivo o per l’altro, anche non volendo, non riescono a seguire tutte le partite della propria squadra. Nemmeno a distanza.

La classifica dei tifosi vede al primo posto la Juventus che vanta 8,8 milioni di sostenitori. I bianconeri hanno più del doppio dei fan di Inter e Milan: 3,8 milioni per i nerazzurri e 3,6 per i rossoneri. Segue il Napoli a quota 2,7 milioni, mentre la Roma non raggiunge i 2 milioni. L’84% del seguito dell’intera Serie A è rappresentato da queste squadre, ma negli ultimi tempi Atalanta e Parma avevano riscontrato una presenza più corposa dei propri sostenitori, che quindi inciderà maggiormente sulle perdite future. In proporzioni diverse, il calo di fatturato interesserà tutti.

Un approfondimento su come l’assenza del pubblico abbia cambiato alcuni equilibri nei vari campionati di calcio rende bene l’idea dei tempi difficili che il mondo del pallone è costretto a vivere. Una ricerca dell’Osservatorio CIES ha messo a confronto le percentuali di vittorie in casa e in trasferta tra il campionato attuale e quello dell’anno scorso e dallo studio sull’influenza dell’assenza di pubblico negli stadi di calcio si evince che a lungo andare le lacune saranno sempre più evidenti. Cosa succederà, dunque, alle squadre di Serie A?

Sicuramente i primi problemi interesseranno le trattative di mercato. L’ultima sessione estiva è riuscita a garantire ancora diversi trasferimenti importanti, ma già la finestra di gennaio potrebbe rivelarsi più povera in termini di emozioni e non solo. Se all’estero alcune migliaia di tifosi hanno già avuto modo di rimettere piede allo stadio, in Italia uno scenario del genere rasenta l’utopia, almeno per il 2020. Tra sagome di cartone, foto digitali sui maxischermi ed effetti sonori riprodotti attraverso gli amplificatori, per adesso il tifo allo stadio sarà solo emulato.

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