Cultura

QUEL TRENO PER YUMA

di MICHELE MONACO

Nel 1964, cinquantadue anni fa, esordiva nelle sale italiane il film “Per un pugno di dollari”. A San Severo venne proiettato – in prima visione – in un cinema che si trovava a pochi metri dalla Villa Comunale e dall’Ospedale “T.MASSELLI”. Si chiamava “EXCELSIOR”. Fu il primo western di SERGIO LEONE e il primo film della “trilogia del dollaro”, che comprendeva “Per qualche dollaro in più” del 1965 e “Il buono, il brutto, il cattivo” del 1966. Iniziava l’età dell’oro del western all’italiana, pellicole che cambiarono anche le regole dei western americani. Fu un successo travolgente. Il passaparola correva raccontando di un western straordinario le cui immagini, la colonna sonora e i dialoghi saranno patrimonio di una intera generazione. C’era chi tornava a vederlo più volte. Il film avrebbe segnato un’epoca e avrebbe cambiato la vita del regista, dell’attore principale e del compositore. La mia generazione, dopo aver vissuto il mito di JAMES DEAN (“Gioventù bruciata” e ”Il Gigante”), terminò la propria adolescenza proprio con ”Per un pugno di dollari”. In quel periodo gruppi organizzati di giovani intraprendenti riuscivano a usare una tecnica “portoghese” per andare a cinema gratis all’ultimo spettacolo e per vedere, però, solo il secondo tempo. Alla scena del duello finale tra CLINT EASTWOOD e GIANMARIA VOLONTE’ quando la musica di ENNIO MORRICONE incalzava e teneva tutti col fiato sospeso, qualcuno si accendeva una “Esportazione senza filtro” e diceva solennemente ai suoi vicini di sedia: ”Wagliù’, ‘sta part’ vòiessë fumètë”(Ragazzi, questa scena vuole essere vista fumando). Nell’oscurità si accendevano contemporaneamente un ventina di sigarette. Le volute del fumo di tabacco si confondevano con la luce di proiezione della pellicola. Questa storia si ripeteva tutte le sere fino a quando cambiavano film. Ma, intanto, la stampa cittadina dell’epoca segnalava che nei primi anni’60 circa 3.000 concittadini erano emigrati all’estero o nel triangolo industriale delle metropoli del nord-Italia. I giochi adolescenziali finirono al cinema “Patruno” dove proiettavano un capolavoro western in bianco e nero: “Quel treno per Yuma” con GLENN FORD e VAN HEFLIN. Molti spettatori giovanissimi dovettero, anche loro, prendere un treno (ma di sola andata) per Torino o Milano in cerca di lavoro e così passarono in fretta dall’adolescenza all’età adulta e il luogo dei sogni delle vecchie sale cinematografiche svanì. Per sempre.

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