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RAPTUS. La donna dall’antichità greca e romana ad oggi.

Diretta Facebook sulla Pagina del Mat Museo dell’Alto Tavoliere
lunedì 30 novembre 2020, ore 19.00
I musei continuano ad essere chiusi al pubblico, ma il MAT Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo prosegue la sua offerta culturale online, con un’attenzione particolare alla funzione sociale che si è attribuita da oltre dieci anni e con estrema attenzione alla propria comunità locale.
Continuano pertanto le dirette sulla Pagina Facebook del MAT Museo dell’Alto Tavoliere ed il mese di novembre, dedicato alla denuncia della violenza sulle donne, si conclude con la performance “RAPTUS. L’ambiguo malanno. La donna dall’antichità greca e romana ad oggi”.

“Raptus” è purtroppo, ancora, uno dei termini errati più diffusi nel linguaggio mediatico per rappresentare e narrare la violenza.
L’incontro in diretta del 30 novembre sulla pagina Facebook del MAT sarà corale, con voci di donne della società civile di San Severo.
“Zeus, perché hai dunque messo fra gli uomini un ambiguo malanno, portando le donne alla luce del sole?” (Euripide).
Partendo da questa affermazione di Euripide, Elena Antonacci, Direttrice del MAT Museo dell’Alto Tavoliere ed archeologa, ripercorrerà la storia delle donne nell’antichità greca e romana non come semplice curiosità erudita: i radicali mutamenti intervenuti nelle condizioni della vita femminile, il riconoscimento della piena capacità delle donne di essere titolari di diritti soggettivi e di esercitarli, la conquista della parità formale con gli uomini non hanno ancora interamente cancellato il retaggio di una plurimillenaria ideologia discriminatoria, di cui solo la storia può aiutare a comprendere le matrici e individuare le cause.
L’archeologa Elena Antonacci narrerà le vicende di organizzazioni sociali come quella greca, contribuendo a svelare, se non il momento nel quale nacque la divisione dei ruoli sociali, il momento nel quale questa divisione venne codificata e teorizzata e cominciò quindi a essere vista, invece che come un fatto culturale, come la conseguenza di una differenza biologica, automaticamente tradotta in inferiorità delle donne.
Oggi è indispensabile cercare di capire cosa è cambiato nelle relazioni tra sessi e in che direzione e perché, e la rilettura della condizione femminile nell’antichità può aiutarci ad individuare quanto meno gli archetipi ancora oggi non scardinabili, secondo i quali la diversità di genere non è un valore, ma ancora subalternità.
L’incontro continuerà dando spazio a monologhi teatrali, con attrici non professioniste, del Laboratorio teatrale “Spazio off” di San Severo. Il MAT Museo dell’Alto Tavoliere è da sempre vicino al mondo dell’associazionismo locale e, in questo particolare frangente, alle associazioni culturali che si occupano di teatro, istituzione culturale di forte aggregazione e vigorosamente penalizzato in questo periodo di epidemia.
Il Laboratorio teatrale SPAZIO OFF di Paola Marino, in collaborazione con l’Associazione “I Passi dell’Anima”, ha prodotto, per l’occasione, un video con brani inediti, come “Il verdetto” recitato da Raffaella Di Biase, che impersona una giudice che si occupa di un caso di femminicidio, e con brevi monologhi tratti dal libro “Ferite a morte” di Serena Dandini e recitati da Marianna Pettolino, Gisa a Vacca, Anna Maria Infante, Stella Panella, Tiziana Sponsano ed infine dalla stessa Paola Marino. I monologhi sono stati registrati “in presenza” con l’attrice e la regista poste a due metri di distanza, in piena sicurezza.
Conclude la performance artistica del 30 novembre la danzatrice Alessandra Giuliani, de “I passi dell’anima”, con una danza dalla coreografia suggestiva che colpisce le coscienze, al suono dell’evocativo brano musicale dei Talking Heads “Psycho Killer”.

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