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REPORT DI ‘LEGAMBIENTE’: “ECOMAFIA 2024” DOCUMENTA L’EMERGENZA CRIMINALE IN PUGLIA

L’EDITORIALE DI DESIO CRISTALLI

Già dal 2023 il bilancio criminale ha dimostrato che i reati ambientali in Puglia sono stati tanti…TROPPI! Sono stati infatti registrati ben 3.650 reati ambientali, come dimostrato dal report <<ECOMAFIA 2024>> di LEGAMBIENTE. C’è tutta una serie di numeri raccapriccianti che confermano quanto i reati ambientali nella nostra PUGLIA – …senza togliere meriti al resto d’Italia! -siano una vera emergenza nata dalla commistione ormai specializzata per settore in CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, CRIMINALITÀ AMBIENTALE e CRIMINALITÀ ECONOMICA. Con 878 reati e 655 persone denunciate la provincia di Bari occupa il primo posto in Regione, seguita, manco a dirlo, da FOGGIA dove sono stati commessi 703 crimini ambientali. Ci sono poi le province di Lecce (615 reati), Taranto (353), Brindisi (224) e BAT (174). In proposito, il Procuratore di Trani RENATO NITTI ((nella foto)), esperto di livello nazionale di reati ambientali, ha così commentato questi dati: «Il RAPPORTO ECOMAFIA parla di un ennesimo incremento dei reati ambientali rilevati non di quelli che sono stati realmente commessi. Purtroppo la rete di servizi di polizia giudiziaria non è più in grado di rilevare tutti gli illeciti che vengono realmente commessi. In tutta Italia, per tanti motivi, la qualità della differenziata non è così elevata da consentire un buon riciclaggio e, per la parte che non va a riciclaggio e che è destinata a recupero energetico, non abbiamo impianti sufficienti di termo-valorizzazione. Motivo per cui in Italia, come reazione, si sono verificati e continuano a verificarsi incendi di impianti di stoccaggio. In alternativa abbiamo assistito (SPECIE IN PUGLIA) ad abbandoni di rifiuti sulle strade o in zone meno monitorate dei territori della Capitanata. C’è un delitto molto importante di cui mi occupavo quando era all’Antimafia a Bari che sono i TRAFFICI DI INGENTI QUANTITATIVI DI RIFIUTI. L’abbandono di un rifiuto da parte del singolo cittadino è sicuramente grave ma l’emergenza sono gli abbandoni di rifiuti svolti in modo imprenditoriale per i quali occorre un’attività investigativa sistematica alla quale si dedicano efficacemente il NUCLEO OPERATIVO ECOLOGICO DEI CARABINIERI, sicuramente un’eccellenza ma formata da poche persone, così come i CARABINIERI FORESTALI, altra eccellenza, che andrebbero però rafforzati e valorizzati ulteriormente. Abbiamo la possibilità di impiegare anche GUARDIA COSTIERA e GUARDIA DI FINANZA ma occorre strutturare bene tutte queste forze in campo ma, al momento, non esistono risorse sufficienti. Gli scarichi in falda è un tema fondamentale con intere aree su cui occorre investigare in modo molto più attento. Stiamo monitorando anche le zone vincolate sulle quali si stanno riaffacciando ABUSI EDILIZI (e ti pareva! – ndr) in aree paesaggisticamente vincolate. Sulla corretta gestione dei rifiuti, infine, ci sono dei passaggi che non vengono affatto monitorati. Per esempio i rifiuti vengono conferiti nei singoli Comuni presso i Centri di selezione e smistamento e lì come viene fatta la valutazione della qualità della raccolta differenziata ancora non è chiaro…».

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