IL RIPRISTINO DELLA PIANA DI CALENELLA È UN OBBLIGO DI LEGGE NON UN ECCESSO DI BUROCRAZIA
Per il WWF Foggia, è previsto dalla Legge il ripristino, da parte del Parco del Gargano, dello stato dei luoghi dopo il recente sequestro di opere abusive effettuato dai carabinieri a Calenella.
Non è, pertanto, accettabile la risposta dell’Ente alla sollecitazione ad effettuarlo rivoltagli dal WWF. Il Parco, infatti, sostiene testualmente: “Emettere una ulteriore ordinanza sarebbe un eccesso di burocrazia inutile dal punto di vista procedimentale.” Per l’Ente dunque l’atto di ripristino rappresenterebbe un inutile eccesso di burocrazia in quanto si sovrapporrebbe all’ordinanza di demolizione e rimessa in ripristino che deve adottare l’ufficio tecnico comunale.
I due provvedimenti, evidenzia il WWF, sono totalmente diversi ed indipendenti l’uno dall’altro. Le ordinanze che emettono, o meglio, dovrebbero emettere i comuni, sono previste dal DPR 380 del 2001, cioè il testo unico dell’edilizia, che disciplina solo sotto l’aspetto edilizio ed urbanistico i possibili abusi che possono essere perpetrati in un’area protetta. L’ordine di ripristino previsto dalla legge 394 del 1991, che ha istituito le aree protette in Italia, riguarda invece tutti i possibili interventi effettuati in violazione della normativa di salvaguardia vigente nell’area protetta ed è uno strumento che il legislatore dell’epoca volle mettere nelle mani del legale rappresentante dell’ente di gestione (in questo caso il Parco del Gargano) per sostituirsi alle inerzie ed inadempienze degli enti locali, molte volte paralizzati da interessi elettorali e localistici. Sono circostanze, queste, ben conosciute da qualsiasi avvocato.
Questo formidabile strumento, che da quasi sette anni è nelle mani del presidente Pecorella, è rimasto, per quello che è noto, purtroppo del tutto inutilizzato. Ritiene invece il WWF, insieme ai cittadini ed altre associazioni ambientaliste, che per fermare l’aggressione al Gargano, tuttora galoppante come dimostrano gli ultimi dati di Legambiente, è fondamentale agire tempestivamente sui nuovi abusi, oltre che abbattere quelli più datati.
Sostiene ancora il Parco del Gargano che, in occasione della denuncia presentata dal WWF nell’estate del 2015, l’Ente svolse pienamente il suo dovere, inoltrandola tempestivamente al Corpo Forestale dello Stato. Secondo il Parco, quindi, il suo ruolo si ridurrebbe allo smistamento delle denunce ricevute, come un qualsiasi ufficio postale di provincia. Se questo è il concetto di lotta all’abusivismo del Parco del Gargano, per il WWF la situazione è davvero preoccupante.
Relativamente alla citazione dell’ing. Orsino, già componente del Comitato Tecnico del Parco, fatta nel comunicato del’Ente secondo cui egli “non ha mai segnalato, né sollecitato, l’emanazione di ordinanze di intervento nell’area oggetto della denuncia, né in altre aree“, l’ing. Orsino, vice presidente del WWF Foggia, precisa che: “l’ultimo comitato tecnico si tenne il 18 novembre 2014, poi non è più stato convocato né rinnovato dopo la sua scadenza, mentre le segnalazioni sui lavori a Calenella sono dell’estate 2015. Come avrei potuto quindi sollecitare un intervento, in qualità di componente del comitato, non esistendo più il comitato stesso? Segnalazioni, ricordo al Parco, che poi sono state fatte regolarmente dal WWF.“
In ogni caso, evidenzia il WWF, il Parco non deve confondere i ruoli di membro del comitato tecnico, che ha il compito di esprimere un parere tecnico sui progetti leggittimamente presentati all’Ente parco rispetto alle vigenti norme di salvaguardia nell’area protetta, e quello di legale rappresentante dell’Ente che ha il compito di garantire la conservazione dei valori ambientali e naturalistici, anche mediante l’emanazione di ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi per gli abusi accertati.