Ruolo dell’Amministrazione comunale nella crescita economica e occupazionale locale.
Non c’è schieramento politico che non ponga tra le priorità da affrontare nel Paese il problema della crescita occupazionale. Problema, drammatico nelle dimensioni in cui si manifesta tra i giovani e al Sud, che perpetua o ingenera diffuse condizioni di disagio sociale e di ristrettezze economiche per le famiglie. Su tale tema, però, è doveroso essere chiari e sinceri:
un’auspicabile incremento dei livelli
occupazionali non può che seguire, o al massimo accompagnare, una discretamente solida crescita economica del territorio. Prevedere un incremento di posti di lavoro, quale variabile indipendente dalla crescita, attraverso la leva pubblica significa, stante il debito pubblico enorme, le scarse risorse degli enti locali, i corposi piani di tagli di spesa pubblica, fare false promesse, giocando sul grave disagio vissuto da tanti giovani. Se qualche prospettiva potrà crearsi in ambito occupazionale, essa sarà ancorata al mondo dell’impresa privata: Sempre che alle imprese siano dati gli strumenti necessari per nascere, crescere e svilupparsi in un contesto oggi altamente competitivo.
Il connubio impresa-lavoro rappresenta il principale volano delle politiche di sviluppo economico.Ovviamente in un contesto di regole e norme che, lungi dall’ostacolare o rallentare l’azione imprenditoriale, ne disciplini concorrenza e trasparenza di bilanci.
Appare del tutto evidente che gli interventi normativi che andranno ad insistere sul mondo impresa-lavoro, sono prevalentemente di competenza del Governo o, al massimo, della Giunta Regionale: La leva fiscale, il costo del lavoro, lo snellimento delle procedure burocratiche, una maggiore flessibilità in ambito lavorativo rappresentano materia su cui un’Amministrazione locale può intervenire in modo molto limitato. Pur tuttavia, numerose e articolate possono essere le iniziative localmente adottate su questa materia.
Prendendo in considerazione l’area sanseverese dell’Alto Tavoliere, un primo terreno di intervento è sicuramente rappresentato dalla crescita del livello di sicurezza e di decriminilizzazione del territorio, che possa consentire l’esercizio di un’attività imprenditoriale in condizioni di maggiore tranquillità e contribuire alla capacità attrattiva di nuovi insediamenti nel futuro. Una bassa pericolosità sociale ha sempre favorito la crescita economica di un territorio.
Le aree di insediamento imprenditoriale vanno dotate di servizi idonei, infrastutturate adeguatamente e proposte a costi ragionevolmente sostenibili, soprattutto in fase di avvio di attività.
Uno snellimento delle procedure burocratiche locali deve auspicabilmente affiancare decisioni in materia assunte in sede nazionale e regionale.
Anche una riduzione degli oneri fiscali di competenza possono affiancare più robuste misure centrali, magari agganciate alla capacità occupazionale
dell’impresa. La formazione professionale dovrà essere orientata
prevalentemente sui settori di tradizionale vocazione del territorio:
agroalimentare, manufatturiero e commercio
Pur se in una prospettiva di progressivo ridimensionamento, i contributi comunitari possono essere, in un quadro di corretta applicazione e delle norme e di trasparenza, uno strumento utile all’infrastrutturazione del territorio, al sostegno produttivo dell’impresa e ad una formazione professionale coerentemente utile.
A tal fine un’Amministrazione dovrebbe avvalersi di adeguate competenze professionali per la tempestiva acquisizione di informative e conoscenze su materia comunitaria da utilizzare per iniziative dirette o a supporto della progettualità delle imprese.
Anche una periodica concertazione delle realtà bancarie del territorio può rientrare tra le iniziative di un’Amministrazione per affrontare il delicato tema del credito alle imprese.
Un coordinamento costante e possibilmente istituzionalizzato dei Comuni dell’Alto Tavoliere, e principalmente, San Severo, Torremaggiore ed Apricena, può rappresentare non solo un incremento della capacità rappresentativa e politica rispetto al singolo Comune, ma può consentire contenimenti di spesa e una migliore razionalizzazione degli interventi, quali una Zona industriale intercomunale e sportelli unici per le imprese.
Non vanno trascurate tutte le iniziative utili a rapportarsi con altre realtà produttive del Paese, acquisendo sempre maggiori conoscenza e maturando nuove esperienze da parte di giovani interessati per riproporle nel nostro territorio e favorendo la nascita di partenariati in vari settori. Per far questo è necessario avere un atteggiamento positivo e disponibile verso altre realtà e soprattutto tra noi stessi. Deve esserci, insomma, una nuova mentalità consortile e associativa, che allarghi orizzonti e prospettive e per fortuna non mancano anche da noi alcuni ottimi esempi di imprenditori, anche giovani, capaci di interpretare correttamente questo ruolo.
Al termine di questa breve e necessariamente sintetica analisi, si ritiene utile la nascita di un tavolo istituzionale che veda coinvolti costantemente Sindaci dell’Alto Tavoliere, Consiglieri Regionali e Parlamentari di riferimento, senza distinzione di appartenenza politica, per affrontare, collegialmente e per le proprie competenze, i problemi economici e occupazionali del territorio.
Venir fuori da una condizione di difficoltà per una realtà come la nostra, a meno che non si scoprano giacimenti petroliferi in via Fortore o pepite d’oro sullo sponde del Candelaro, non è nè semplice nè di prospettiva vicina. Questo lo si sa e lo si dica,senza creare facili illusioni o prospettive immaginarie.
Anche altri territori vivono analoghi problemi e ognuno si attrezza come può per venirne fuori, convinti tutti, comunque, di doverlo fare soprattutto con le proprie forze, correggendo errori del passato e gettando le basi per un certosino lavoro di ricostruzione culturale, civile e politica.
Gli spunti offerti risentono ovviamente della sensibilità politica di chi scrive e sono in sostanziale sintonia con programma presentato dal Centro- Destra di San Severo e dal candidato Sindaco Leonardo Lallo, ma ritengo che essi rappresentino aspetti di un percorso quasi obbligato, che tutti, sostanzialmente, condividono e su questo si fonda l’auspicio che sui temi della crescita economica e dell’occupazione, il futuro Consiglio possa confrontarsi in modo costruttivo e pacato nel rispetto della serietà del problema e del disagio profondo vissuto dalla nostra comunità.
Fabio di Capua
Forza Italia
