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SALESIANI DI SAN SEVERO, UNA STORIA INFINITA!

(di MICHELE MONACO)

Concludiamo questo trittico nostalgico sui Salesiani degli anni ’60 e sui ragazzi(oggi nonni) che calcavano il campo di calcio con il fondo di mattonelle: una specialità della casa. Dicevamo di interminabili partite leggendarie nei giorni festivi e feriali. Quello di cui non s’è quasi mai saputo è che alcune di quelle partite di calcio si giocavano “in notturna”.Uno spettacolo serale, unico in città, che richiamava un folto pubblico di curiosi. Era una rarità.  Come era possibile senza un enorme impianto di illuminazione?  Ciò era reso possibile per il ‘genio’ di un instancabile organizzatore come DOMENICO OGNISSANTI, il quale – pensate – appendeva quattro potenti lampade al neon  agli angoli del campo (due sorrette da pali e due appese al muro di cinta della villa comunale) ed altre lampade su pali di fortuna ai lati del campo e sul muro principale dell’oratorio salesiano. Fin qui sembrerebbe una cosa normale, ma OGNISSANTI fissava alla meglio dietro le lampade un grandefoglio di carta stagnola argentata che proiettava un  fascio di luce sul campo di gioco (accadeva però che appena il pallone superava in altezza il raggio di luce…spariva alla vista dei giocatori e del pubblico fino a quando non scendeva nella parte illuminata del campo…). Uno stratagemma comunque intelligente…ma di fortuna… che rendeva magico quel campo di calcio e quelle serate d’estate. Ho citato, in precedenti articoli, alcuni calciatori di quell’epoca e me ne scuso se nonl’ho fatto per tanti altri. Mi viene in mente il coetaneo DOMENICO PALMINO MASTRODONATO, il quale  toccava il pallone imprimendogli sempre delle traiettorie “ad effetto” e porgeva l’assist al compagno libero da marcature. E questo compagno spesso era RENATO CARDONE: difensore centrale e centrocampista instancabile dalla grande visione di gioco. Testa alta e palla a terra. Segnalo il sinistro esplosivo di FIORE de ANGELIS che faceva sbattere la palla di sponda contro il muretto disegnando una specie di triangolo che si chiudeva davanti alla porta avversaria. Altri ragazzi-calciatori di qualità erano EUGENIO PIETROSINO, GIUSEPPE GAGGIANO e MARIO LA TORRE, Naturalmente ce ne sarebbero tanti altri da citare ma avremo ancora modo- nel prossimo futuro- di approfondire la storia di quei  meravigliosi anni dell’Istituto Salesiano dove tuttora esiste un formidabile punto di riferimento di giovani come l’Epicentro Giovanile guidato sapientemente  dall’ instancabile  don NICO d’AMICIS.

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