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SALVATO DAL COVID ORA CHIEDE UN ALTRO MIRACOLO: TRASFORMARE IL REDDITO DI CITTADINANZA DI CUI È PERCETTORE IN LAVORO IN UN POSTO DI LAVORO.

Fece parlare di sé per il miracolo ricevuto da Frate Cipriano De Meo e da San Pio da Pietrelcina in occasione del suo ricovero avvenuto in condizioni disperate, poco prima di Natale scorso, presso il reparto rianimazione dell’Ospedale Riuniti di Foggia.

Era dato per spacciato e non avrebbe superato la notte per via del morbo del millennio. La devastazione alla quale soggiassero i suoi polmoni avrebbe lasciato poco spazio alla speranza se non fosse stato per i medici foggiani e, perché no, per quel frate al quale il “miracolato” era molto legato e che solo qualche giorno prima della sua disavventura la morte glielo portò via.
Ora Vincenzo, il cinquantacinquenne sanseverese prim’attore della vicenda, torna alla ribalta per chiedere un altro miracolo.
Questa volta però un segnale divino non lo chiede ad un frate volato in cielo o ad un santo seppur molto venerato quale è San Pio bensì allo Stato o a qualsiasi altro imprenditore.
Il miracolo che chiede, neanche a dirlo per un disoccupato “forzato”, è un posto di lavoro.
Vincenzo attualmente risulta, suo malgrado,percettore di reddito di cittadinanza ed invano si è prestato, ai fini di una eventuale assunzione, alle cure del navigator che pur l’ha “interrogato” in merito ad una eventualità del genere.
Sfortuna ha voluto che proprio il Covid, che l’ha quasi ucciso, gli ha tolto quella preziosa occasione lavorativa che cercava da tempo e che lo avrebbe portato a vivere la sua nuova esperienza lavorativa in qualità di operatore socio assistenziale in quel di un penitenziario proprio per limitare al massimo i danni del virus assassino.
Ora lui si dice disperato. Nessun positivo segnale si è andato materializzando a suo favore.
Eppure Vincenzo di voglia di lavorare ne ha tantissima e finanche da vendere.
Egli stesso non si capacita del fatto che a fronte di molte chiacchiere fatte a discapito dei percettori del reddito di cittadinanza e pur avendo tanto cercato, nessuna occasione lavorativa gli viene offerta.
Lui ama fare l’operatore socio sanitario. Si dice in possesso di una innata vocazione per l’assistenza ai più sfortunati.
Eppure sembra che per il sanseverese , a fronte dell’incapacità che ha di non trovare un posto di lavoro, la cruna di un ago si presterebbe più ad essere oltrepassata finanche da un elefante che per lui vedersi esaudito nella sua richiesta.
Vincenzo vorrebbe solo quello che molti di chi critica il reddito di cittadinanza chiedono che avvenga: la trasformazione di tale forma di sussidio in lavoro.
Se questo è chiedere tanto….

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