SAN GIOVANNI BOSCO: IACOVINO DIA RISPOSTE ALLA CITTADINANZA O SI DIMETTA

I lavori interminabili che stanno interessando ormai da più di due anni il plesso scolastico “San Giovanni Bosco”, sito in via D’Orsi, rischiano di compromettere seriamente anche il nuovo anno scolastico che a Settembre prenderà l’avvio. Desta preoccupazione l’atteggiamento dell’Assessore alla Pubblica Istruzione, Celeste Iacovino, che, sottovalutando il problema, a distanza di un anno esatto da una mozione che l’intera opposizione presentò in Consiglio Comunale, continua a disattendere rapide ed efficaci soluzioni. Dove saranno collocati quest’anno i bambini della Palmieri? Si continuerà ad “occupare” gli spazi delle altre istituzioni scolastiche che si sono, già quest’anno, viste privare di laboratori e aule funzionali alla didattica e ai progetti? Chi risarcirà la Palmieri dal rischio di “migrazione” di alunni con conseguente perdita di cattedre e, quindi, di insegnanti? Nessuna prospettiva e neanche il buon senso di parlare con i cittadini, con le famiglie dando loro tempi certi e risposte concrete. Come mai i lavori non sono ancora terminati? Tutti gli attori interessati sono stati regolarmente retribuiti? Circolano voci molto inquietanti sulla faccenda che, se per caso fossero vere, metterebbero seriamente a rischio l’inizio regolare dell’anno scolastico: se, ad esempio, non dovessero ancora giunti, i fondi ministeriali, perché la Giunta non pensa a un anticipo di cassa così da pagare le maestranze e consentire la fine dei lavori e tutti i vari adempimenti burocratici? Come mai questo ritardo nell’arrivo dei finanziamenti? I vari avvicendamenti dei rup certamente non hanno favorito lo snellimento e il regolare fluire burocratico. Chi di dovere, nei tempi stabiliti, aveva presentato regolare documentazione al Ministero? Il nostro Sindaco e i suoi assessori si sono recati a Roma per chiedere conto? Non è possibile neanche minimamente immaginare che la scuola possa essere utilizzabile mentre gli operai pongono termine alle ultime fasi di lavoro in altre settori. Ci auguriamo che entro il prossimo Consiglio Comunale, previsto per fine luglio, arrivino le risposte ai quesiti formulati. Anche il Vangelo dice che “ogni operaio ha diritto alla sua ricompensa”: la Corte dei Conti ha più volte segnalato i ritardi di cui la pubblica amministrazione si macchia nei pagamenti delle fatture. Chi pagherà i danni se la ditta o i tecnici dovessero chiedere il risarcimento dei danni per questi ritardi? Chi pagherà la eventuale messa in mora? Non ci sarebbero in quel caso gli estremi per un danno erariale?
Confido che questi dubbi possano trovare celere e positiva risposta e che l’Assessore Iacovino possa seriamente interessarsi alla Pubblica Istruzione e non solo a Jerry Calà.
Quando i lavori pubblici riguardano la Scuola, essi si profilano dall’alto valore sociale e identitario. Non si parla del rifacimento di una strada ma di un’opera la cui ricaduta è a favore dell’intero tessuto cittadino, delle famiglie e dei bambini…e con i bambini non si scherza: abbiamo il DOVERE di essere seri e di lasciare loro un mondo migliore di quello che abbiamo trovato!
Lidya Colangelo Consigliere Comunale