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SAN SEVERO CAPUT MUNDI

Non v’è dubbio che la nostra splendida San Severo ha origini che si perdono nella notte dei tempi. La città nel suo complesso è davvero unica. Abbiamo chiese con opere artistiche di alto livello, dunque anch’esse capolavori architettonici. Tradizioni culinarie, usi e costumi inimitabili. Per questo sono qui ad insistere affinchè sia valutata per ciò che merita. Il centro storico deve essere rielaborato nel suo complesso e rilanciato come attrattiva turistica e intellettuale. Bisogna ripensare a quello che era il fulcro della capitanata; come esempio di alta civiltà. Immaginare un nucleo cittadino, insediato da attività fieristiche è culturali ogni fine settimana. Creare, ove possibile, insediamenti di studenti, magari provenienti dal Gargano che; al posto di risiedere a Foggia, siano invogliati a soggiornare qui, perché mossi da una forte convenienza. Favorire, per questo, stipulando accordi vantaggiosi con i trasporti locali; una serie di collegamenti ulteriori a quelli preesistenti. Concepire un chilometro zero tra i due agglomerati urbani; in pratica una forma di città metropolitana unificata da una elaborata mobilità. Agevolati da una forte movida serale, con locali che non hanno nulla da invidiare a quelli della Romagna, avremmo le potenzialità per divenire come importanza; pari ad una provincia, se non oltre. Anche il fatto stesso d’invitare i cittadini ad osservare un tramonto che si cela, magicamente, dietro un campanile, potrebbe riapportare valore al paesaggio; che ha visto crescere generazioni di illustri compaesani. Ridare vita a questa città, farla divenire creativa. Come citato poc’anzi abbiamo luoghi di culto con facciate stupende. Creare, dunque, alla base di questi, illuminazioni particolari, per esaltarne la maestosità, naturalmente con l’ausilio di esperti del settore. Renderebbe l’impatto, emozionale, una sensazione indescrivibile; tanto da far nascere nell’osservatore la nostalgia del passato. Ideare un’accademia post scolastica, aperta a tutti; per la storia e le tradizioni di questa terra. Reinventare la villa comunale, come parco cittadino dove poter passare domeniche in famiglia. Agghindare quest’ultima con sedie e tavoli, impiantare nuovi alberi e creare isole attrezzate, dove poter trascorrere i periodi climatici favoreli e non solo; con guardiola permanente al centro munita di vigilante. La sera ideare spettacoli per famiglie dando nuove licenze commerciali a costo zero, quindi creando al contempo nuovi posti di lavoro, favorire una serie di bancarelle permanenti. Tuttavia San Severo può innovarsi mantenendo le tradizioni e facendo di queste  emancipazione. Avrei pensato, alla creazione di un giardino botanico per la patria dell’agricoltura sarebbe un immenso rilancio indicizzando tradizione e innovazione. Ci pensate? Una struttura portata avanti da alcuni esperti, sostenuta dagli agricoltori del posto nonché studenti in materia. Un luogo visitato da tutte le scolaresche della provincia e non solo. L’obiettivo di questa attività si concentrerebbe anche nel favorire un nuovo atteggiamento nei confronti dell’ambiente e la diffusione di una nuova cultura. La sensibilizzazione da piccoli nei confronti della natura dunque la bio-diversità. Tutto questo favorirebbe un cambio culturale senza precedenti. Inoltre per superare le piccole difficoltà quotidiane, sparse in città adoperarsi per creare reti di cittadini, oppure instaurare la figura di un manager di quartiere. Come dissi un po’ di tempo fa, per ascoltare, perlustrare, notare; ciò di cui ogni zona è carente. Sia in termini di cura alla persona, dunque sostegno a coloro meno fortunati; nonché dettagli del decoro pubblico (scritte su panchine, erbacce incolte ecc.), quindi riferire poi a chi di dovere.
Per la nostra amata città ogni pensiero e aiuto non è mai troppo. Tutto affinchè San Severo rinasca.

Vincenzo Naturale

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