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San Severo città virtuosa: bassa la spesa pro-capite nel gioco

Per il secondo anno consecutivo, le testate Gedi ci offrono la fotografia del mondo del gioco d’azzardo in Italia. Grazie ai dati riportati nel “libro blu” dell’Agenzia Dogane e Monopoli e dalle inchieste svolte da Visual Lab, è ora possibile accedere ad una banca dati che contiene gli importi di spesa e di vincita nei giochi di azzardo legali in Italia, suddivisi per comune, riferiti al 2017.

Il primo dato interessante è che, rispetto all’edizione 2016, il report di quest’anno non si ferma solo alle slot machine e agli apparecchi di gioco ma consente anche di avere informazioni relative a tutti i giochi legali in Italia, incluse le opzioni di scommessa che si possono trovare spiegate su Nuovicasino.it.

A livello nazionale, gli italiani hanno speso, nel 2017, un totale di 101,8 miliardi di euro, una somma che supera di oltre 5 miliardi di euroquella del 2016.

Gli apparecchi di gioco rimangono la grandissima passione degli scommettitori nostrani ed infatti raccolgono ben il 65% delle giocate, ma anche altre opzioni di scommessa stanno crescendo in popolarità.

Partendo proprio dalle slot possiamo esplorare i dati sul gioco nel territorio di San Severo, scoprendo così che il comune può senza dubbio definirsi virtuoso, se confrontato con il resto del Paese. La spesa media pro-capite complessiva in giochi è stata di 687€, una cifra che corrisponde al 3.396esimo posto tra i 7954 comuni italiani. Il primato italiano va alla città di Prato nella quale, statisticamente, ogni cittadino gioca 2.948,08€. San Severo si colloca anche a breve distanza dalla città più virtuosa d’Italia, Enna con la sua spesa pro-capite di soli 548€.

Sempre rispetto alle slot è interessante rilevare che nonostante il numero di apparecchi sul territorio sia aumentato di 32 unità, rispetto al 2016, la spesa complessiva ha subito una leggera inflessione passando da 18,14 milioni di euro a 18,08 milioni di euro.

Per quanto riguarda le preferenze di gioco dei sanseveresi, le slot machine classiche non hanno davvero avversari ed infatti, lo scorso anno, hanno raccolto 12,52 milioni di euro, cifra di gran lunga superiore a quella riservata alle lotterie istantanee (7,15 milioni di euro) che sono il secondo gioco più amato. Il terzo gradino del podio è occupato, quasi a pari merito, da Lotto (5,65 milioni di euro) e videolottery (5,51 milioni di euro). Seguono poi le scommesse sportive a quota fissa (3,21 milioni di euro) e le scommesse sugli sport virtuali (1,12 milioni di euro). Appena sotto il milione di euro, per la precisione 970.400€, è la spesa dedicata al SuperEnalotto.

Non ci sono dati specifici in merito ai siti di gioco a distanza, tuttavia è chiaro che la possibilità di giocare ai casinò gratis, la grande varietà di giochi presenti nei siti e le numerose promozioni riservate ai giocatori, stanno attirando sempre più utenti verso questa specifica forma di intrattenimento. La crescita dell’online, soggetto ad una tassazione differente rispetto a quella applicata agli apparecchi di gioco, è una delle ragioni che potrebbero spiegare come mai, a fronte di una maggiore spesa nei giochi da parte dei cittadini, l’introito erariale nel 2017 sia diminuito di circa 200 milioni di euro rispetto all’anno precedente.

I dati statistici sul gioco nel territorio locale possono essere rassicuranti, se confrontati con quelli nazionali, ma non devono certo far abbassare la guardia rispetto al contrasto alle azzardopatie, soprattutto per quanto riguarda i giovani, che sono più naturalmente inclini al gioco via cellulare che a quello tradizionale. E’ infatti sulla prevenzione che è importate puntare per consentire ai ragazzi di diventare cittadini in grado di giocare responsabilmente.

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