San Severo: Concerto – “Con Salterio sempre sonante” Suoni di Puglia nel Settecento

Concerto Venerdì 27 ottobre a San Severo presso la Chiesa di San Lorenzo
Paola Crema, soprano
Il Dolce Conforto
Franziska Fleischanderl, salterio e direzione
Carla Rovirosa, violoncello
Deniel Perer, organo
Anonimo
Lamentazione seconda p(er) Giovedì Santo la Sera (1781), ms. 205
Introduzione (Allegro).
LAMED. Matribus suis dixerunt.
MEM. Cui comparabo te?
NUN (Largo giusto). Prophetae tui viderunt tibi falsa.
SAMECH (Andante). Plauserunt super te manibus.
Jerusalem convertere (Larghetto con Salterio sempre sonante).
Vito Ugolino (XVIII sec., Collezione Spada)
Sonata per Salterio con Basso
Allegretto – Larghetto – Allegro
Domenico Merola (n. XVIII secolo, Adelfia?)
Lezzione seconda per uso della Sig.ra Alba Maria Santelli, ms. 179
VAU (Larghetto). Et egressus est a filia Sion (Allegro).
ZAIN (Lento). Recordata est Jerusalem (Larghetto – Allegro).
Nicola Antonio Porpora (Napoli 1686-1768)
Fuga V in sol minore
Domenico Merola (n. XVIII secolo, Adelfia?)
Lezzione seconda per uso della Sig.ra Alba Maria Santelli, ms. 179
HETH. Peccatum peccavit Jerusalem (Largo).
TETH (Aria). Ipsa autem gemens (Recitativo).
Sordes ejus in pedibus ejus (Allegro). Vide Domine (Recitativo).
Jerusalem convertere (Largo).
“Con Salterio sempre sonante”
Suoni di Puglia nel Settecento
Il salterio, aristocratico strumento ben attestato negli antichi Stati italiani, è proprio delle classi agiate e spesso si associa all’educazione femminile. Coerentemente, è caro ai monasteri di clausura, dove, nel secolo dei Lumi, può situarsi tra la prassi liturgica e il salotto musicale travestito di sacro. Erede delle arpe e cetre davidiche, come dei molti cordofoni veterotestamentari e mediterranei, il soave suono del salterio del Settecento ben si addice al sostegno del canto fermo e del repertorio ecclesiastico ‘gregoriano’. Nondimeno, sia nell’ambito del teatro musicale sia nella musica religiosa – a Napoli sempre più contigua a quella mondana, il salterio si erge nel Settecento a elegante partner del Belcanto. Maestri, appassionati, operisti e virtuosi dediti allo strumento si contano numerosi: da Porpora, Piccinni e Jommelli fino a Saverio Mattei e Giuseppe Sigismondo. La Puglia custodisce nel fondo delle Benedettine di San Lorenzo in San Severo un prezioso corpus di circa trenta manoscritti musicali con soprano, salterio e basso continuo. Si tratta di una silloge considerevole per qualità e quantità, corrispondente ai due terzi del patrimonio italiano analogo.
Franziska Fleischanderl – internazionalmente considerata la specialista del salterio – suona proprio nella chiesa delle “virtuose monache” un superbo strumento di Michele Barbi (Roma 1725), dirigendo il suo ensemble in un programma consacrato alla Puglia: toccanti pagine appartenenti al fondo di San Lorenzo (dal 1993 nell’Archivio Diocesano di San Severo) alternate a fonti napoletane ritrovate nel Salento (ora nella Collezione Spada). Avviata dalla pubblicazione del libro della storica dell’arte Mariella Basile sulla chiesa di San Lorenzo, del catalogo del fondo musicale (a cura di M. G. Melucci e A. Morgese) e dagli atti dei convegni sanseveresi “Celesti Sirene” (a cura di A. Bonsante e R. M. Pasquandrea), la valorizzazione dei tesori delle Benedettine oggi si accresce con l’incisione del disco monografico su San Severo “Sacred Salterio” (CD Christophorus, CHR 77408, 2017). Con questo lavoro la Fleischanderl registra crescent