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San Severo, elezioni: sfidanti dormienti mentre continua la corsa dell’entourage di Miglio

Mentre la politica locale, nel suo complesso, aspetta che da Bari e da Roma arrivino le indicazioni sui possibili candidati alla poltrona di primo cittadino, l’amministrazione comunale continua ad inaugurare iniziative e cantieri. Anche se il centrosinistra da mesi è impegnato nella costruzione del “Campo Largo” l’intesa tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che, secondo gli addetti ai lavori, potrebbe portare al successo come avvenuto pochi mesi fa nella città di Foggia , le attività degli amministratori comunali non accennano a rallentare. Il primo cittadino con il suo staff di assessori e dirigenti comunali continua a macinare opere pubbliche da realizzare o da inaugurare. Come la nuova scuola “San Giovanni Bosco di via Giovanni D’Orsi che essendo ultimata da settimane, dovrebbe essere inaugurata a giorni. Apertura al pubblico imminente anche per la galleria comunale “Nino Casiglio”, il passaggio interno al Municipio che consentirà ai cittadini di spostarsi da via Fraccacreta a via dei Quaranta passando sotto il complesso comunale. È partito pure il cantiere per la realizzazione del nuovo asilo nido comunale in via Mario Carli che sarà intitolato alla professoressa “Titti Petrone”. Quel che emerge è che non sta succedendo quanto accaduto in passato quando, in prossimità delle elezioni molti amministratori sceglievano di potenziare l’attività politica incontrando cittadini ed elettori, a scapito delle attività amministrative o tentavano colpi di mano per prendere le distanze dall’amministrazione in carica. Anzi negli ultimi mesi l’attività amministrativa ha subito un’accellerazione  che lascia supporre la speranza-desiderio di continuità tra presente e futuro da parte di molti amministratori municipali. Intanto a parte la presentazione alla città da parte del coordinatori cittadino dell’Udc, Marco Flammia, del gruppo di lavoro in vista delle elezioni comunali, tutto sembra cristallizzato. Tanti gli interrogativi e poche le certezze. Il “Campo Largo” si farà?  Qualcuno ci spera. Ma gli attivisti 5 Stelle, con il consigliere comunale Gianfranco Di Sabato si dicono pessimisti. I referenti provinciali dicono si al Campo Largo a Manfredonia e Torremaggiore, no a San Severo, salvo poi continuare a confrontarsi e cercare, attraverso incontri riservati, un punto di incontro. E gli altri? Gli altri gruppi politici che compongono la maggioranza che dal 2014 governano la città cosa hanno in mente di fare? Ad un osservatore esterno potrebbe sembrare che molti gruppi politici locali abbiano sposato la strategia messa in atto secoli fa da Quinto Fabio Massimo detto il Temporeggiatore. Solo che qui, in città non ci sono gli sfidanti che inseguono e chi si deve difendere. Gli sfidanti sembrano essere anestetizzati, sembrano vivere in una dimensione temporale sospesa in cui il tempo si sarebbe fermato. Un quadro che potrebbe accreditare le candidature di quanti all’interno dell’esecutivo Miglio puntano a ricoprire la carica di primo cittadino. Intanto le giornate si susseguono con i sanseveresi che si confrontano con piccoli e grandi problemi della quotidianità. Che devono fare la spesa e far quadrare i conti e nello stesso tempo dare risposte alle esigenze dei figlio oppure affrontare questioni legate alla salute. In questo scenario le forze politiche di centrodestra appaiono come immerse in una dimensione eterea i cui controni tra sogno e realtà appaiono a volte definiti e altre invece evanescenti. Si discute sui nomi, con proposte spesso autoreferenziali, e a tutt’oggi non si registrano elementi di novità. Tutti con naso all’insù ad aspettare  il congresso provinciale di Forza italia in programma domenica a Foggia. E poi? Si aspetterà quello di Fratelli d’Italia? E poi quello della Lega? Di questo passo si arriverà a marzo per definire i nomi dei candidati, per poter poi mettere insieme le liste, per presentare agli elettori una visione di città. Non sembra uno scenario capace di incuriosire e interessare il 40% degli elettori che già disertano le urne e potrebbero, forse giustamente, continuare a farlo.

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