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SAN SEVERO: FESTA PATRONALE IN ZONA GIALLA…MA CON POCHI COLORI.

Di Dante Scarlato

Il mese di maggio a San Severo è stato da sempre considerato un’opportunità per essere più spensierati, per pregare la Madonna nera e venerarla a festa, per vivere le tradizioni in maniera forte: da due anni a questa parte, per ovvi motivi, non è più così.

Il simulacro di Maria SS.ma del Soccorso resta in Santuario, così come i santi compatroni, San Severo e San Severino, nelle rispettive chiese e qualche illuminazione abbellisce Piazza Incoronazione per donare un po’ di spensieratezza a chi passeggia approfittando della zona gialla, nulla di più, nulla di troppo; a ciò si aggiunge l’ordinanza dello scorso 12 maggio con cui il Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, ha chiesto di irrigidire i controlli in Città per evitare assembramenti, oltre ad una stretta sulla vendita di materiale pirico e pirotecnico.

Per il secondo anno consecutivo, dunque, una perdita per il comparto dei venditori ambulanti e per i tanti ristoratori che accoglievano le migliaia di visitatori che si assiepavano per le strade della Città: a chi proponeva di “spostare” la festa patronale a luglio, in previsione di un ulteriore allentamento delle restrizioni, si è giustamente risposto che la tradizione non potrebbe mai essere sacrificata meramente per interessi economici, aggiungo che si potrebbe comunque pensare ad una fiera cittadina per far ripartire l’intero settore legato alle fiere e alle feste di paese.

Quando questa emergenza sanitaria andrà via, come tutti speriamo, entro l’anno venturo, potremo dire di non essere più tanto pretenziosi ed incontentabili come siamo stati fino ad ora, guarderemo all’essenziale senza dimenticare il folklore, forse saremo più attenti nel rispettare i protocolli di sicurezza tanto odiati in tempi di normalità, e magari saremo un po’ più organizzati.

Quest’ultimo anno ci ha insegnato che il campanilismo non serve e non gioca mai a nostro favore, per cui merita interesse ed incoraggiamento l’opera di chi vuole unirsi sotto una sola associazione per l’organizzazione dei vari eventi della festa patronale, così da parlare con una sola voce, con un programma unico e senza sovrapposizione di eventi.

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