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SAN SEVERO: FRANCO PERSIANO “I sanseveresi non dimenticano”

Assistiamo allibiti, in questi giorni, a quel deprecato fenomeno che troppo bonariamente è definito “cambio di casacca” o “salto della quaglia” e che costituisce un male diffuso nella politica nazionale e locale da almeno un quarto di secolo. Ci sono

 

partiti o coalizioni che giustificano il loro comportamento con il vecchio proverbio cinese: “Non importa il colore del gatto, purché acchiappi i topi”. E così non rinunciano a servirsi d’intere famiglie o di abituali portatori di pacchetti di voti che di volta in volta si mettono sul mercato politico a disposizione del miglior offerente.”. Da quando è andata in vigore l’elezione diretta del Sindaco, si è assistito al fenomeno del “salto della quaglia” da una coalizione all’altra. Insomma anche da noi abbiamo i vari “Razzi” e “Scilipoti”che tentano di procurarsi una sopravvivenza politica. Il cittadino vota quel dato consigliere, candidato di una data coalizione e poi durante i cinque anni di consiliatura se lo ritrova nell’altra. Oppure, quel dato consigliere, – fiutato il vento- si appresta ad affossare la propria maggioranza traballante per negoziare un ruolo importante nella coalizione che ha buone possibilità di vincere. Ora che a San Severo sono state rese ufficiali le liste dei candidati alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale abbiamo avuto l’ennesima conferma di personaggi che soffrono della “sindrome di Tarzan”. Personaggi che saltano disinvoltamente da un albero all’altro proprio come Tarzan. Apprendiamo persino che anche un ex-onorevole sanseverese, deputato (anni fa) per ben due volte nella coalizione di centro-sinistra, poi candidatosi con esiti disastrosi alle amministrative del 2004 nelle liste dell’Asinello, si è candidato- adesso- come consigliere comunale nelle liste di Forza Italia. Un ex deputato che percepisce il vitalizio per due mandati parlamentari nella sinistra, prodiano della prima ora, anti-berlusconiano dichiarato, si ritrova -nel 2014.- nella lista nel partito sanseverese di Berlusconi. Questo, con i tempi che corrono, non ci stupisce. Siamo sereni e la cosa non ci interessa. Ognuno faccia quello che crede. Però una cosa i cittadini e i suoi ex elettori si aspetterebbero da lui. Un gesto che potrebbero apprezzare, sarebbe quello che l’ex onorevole rinunciasse al suo vitalizio e lo devolvesse a favore della Caritas o di Enti che si occupano delle persone bisognose. Sarebbe un atto nobile, coerente, esemplare. Un atto di pudore. Un gesto che potrebbe essere apprezzato dagli elettori al punto da poter superare la soglia delle 30 preferenze che ebbe nel 2004.



I sanseveresi non dimenticano.

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