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San Severo, Fratelli d’Italia: «Prevenzione e sostegno, contro la violenza sulle donne»

SAN SEVERO – Prevenzione e sostegno: sono queste le 2 direttrici da seguire in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. Anche per questo 25 novembre, il Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia ha incentrato tutta la campagna sulla prevenzione, presentando negli Enti locali mozioni per l’apertura di centri per soggetti maltrattati. Sabato, anche a San Severo la campagna di sensibilizzazione è scesa in piazza con la petizione, unitamente a quelle riformi9ste proposte da Giorgia Meloni in tutt’Italia.

«L’approccio e il contatto con la gente, ma soprattutto l’ascolto è, nello specifico, fondamentale», fa sapere Antonella Zuppa, dirigente nazionale di Fdi e referente del Dipartimento Tutela Vittime. «Il nostro impegno – prosegue – è quello di far sì che non ci si occupi del fenomeno sono in determinate ricorrenze perché la violenza ci coinvolge tutti, indistintamente. Si tratta di un’emergenza trasversale. Purtroppo, in tanti, erroneamente non ignorano che questo fenomeno colpisce anche gli uomini se pur con dinamiche differenti. Ed è per questo che noi affrontiamo questo problema senza distinzione. Solo attraverso la prevenzione, poi, si potrà concretamente arginarlo».

«Un altro aspetto importante – aggiunge la senatrice meloniana Isabella Rauti (responsabile delle Pari Opportunità di Fratelli d’Italia) – anche in vista di una svolta culturale e di approccio, che è quello poco sostenuto dell’importanza dei centri per il recupero del violento e del maltrattante. Si tratta di percorsi di sostegno, di aiuto e di riscatto che contribuiscono non solo a ridurre i casi di recidiva ma anche ad avere un approccio diverso: perché la violenza sulle donne non riguarda solo le donne ma riguarda tutti».

«Per noi è importante moltiplicare questi centri e renderli efficaci in tutta Italia – spiega in conclusione Cinzia Pellegrino referente nazionale del Dipartimento Tutela Vittime – , di modo che chi ne ha bisogno (o in completa autonomia e scelta o su segnalazione dei servizi sociali) vi possa accedere, e ci si augura che compiendo questo percorso si riduca l’incidenza di questo reato».

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