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SAN SEVERO: FUGA DALLA POLITICA

di DESIO CRISTALLI

L’addio improvviso alla politica e all’impegno amministrativo istituzionale di GIGI DAMONE all’indomani dei tre colpi di pistola contro il portone della sua abitazione, segno di una preoccupazione familiare che va ben oltre la grande passione politica confessata dal Capogruppo comunale, obbliga tutti ad una riflessione sulle motivazioni. Quel gesto ha fornito la prova provata che le poltrone non interessano al più giovane DAMONE di casa nostra. Lo aveva già dimostrato quando si era dimesso dall’ASI e dalla Fondazione Banco di Napoli, dimostrando che il problema non erano e non sono poltrone e soldi ma le schegge impazzite dell’aggressiva vita sociale d’oggi. E se questi problemi hanno provato un politico già esperto – non si dimentichi che DAMONE è stato nel corso dellaconsiliatura SAVINO Presidente del Consiglio Comunale per quasi cinque anni ed ha ‘bucato’ di poco l’elezione al Consiglio Regionale – allora vuol dire che c’è da riflettere. L’importante curriculum pubblico conferma che il GRAN RIFIUTO di oggi di DAMONE impoverisce la politica locale, in generale scarsa in esperienza e competenza. A questo proposito ricordo che nel primo anno di questa Amministrazione consigliai al Sindaco MIGLIO di nominare GIGI DAMONE Assessore per l’esperienza politico-amministrativa che avrebbe portato in Giunta. Ma se ora un politico navigato getta la spugna, bisogna interrogarsi su quanto abbiano influenzato tale grave decisione certe ‘cattiverie’ e ‘inquisizioni’ preconcette che ormai caratterizzano il dibattito sociale, SUI SOCIAL IN PRIMIS. E lo diciamo noi della GAZZETTA che abbiamo tante volte puntato l’indice, ma sempre con giudizio…e prove, sulle cose comunali che abbisognavano di correttivi. La fuga dalla politica di DAMONE, stando a quanto ha dichiarato in Consiglio Comunale, è addebitabile all’attuale società locale, nella quale la parte ‘meno perbene’ alza platealmentela voce a modo suo e costringe a riflettere se valga ancora la pena di spendersi per il BENE COMUNE (ovviamente quello che predica da sempre PAPA FRANCESCO…!) e se non sia meglio pensare solo al proprio interesse familiare, dando un calcio nel sedere ai problemi collettivi. Riflettiamo tutti sull’abbandono di DAMONE, perchè oggi è toccato a lui ma domani potrebbe toccare ad altri faregrandi o piccolirifiuti. A GIGI DAMONE ci permettiamo di consigliare di riflettere più serenamente a mente fredda, una volta smaltita la rabbia per quel che è accaduto, che ha scosso la sua intera famiglia (genitori, moglie, figli e parenti). Chi rappresenta tanta gente deve sempre considerare la delusione che arreca a chi ha avuto fiducia in un nome e in una linea politicain una CITTA’ DIFFICILE che, TUTTI INSIEME, dobbiamo tentare ad ogni costo di lasciare ai nostri figli migliore di quanto non sia oggi.

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