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SAN SEVERO, IL PAESAGGIO INDIVIDUALE E LA BELLEZZA IN UNA CITTA’ DIFFICILE

Parlare di bellezza in una città come San Severo non è certo facile e fa arricciare il naso a tanti, riportando alla retorica o ad una forma di perbenismo, di ipocrisia.
In realtà la ricerca di bellezza diventa ancor più necessaria proprio in una città difficile, per l’esigenza di costruirsi un paesaggio, un immaginario personale positivo.
Siamo infatti in contatto tanto con la nostra interiorità che con l’ambiente in cui agiamo, ed è necessario quindi che entrambi siano il più gradevoli ed abitabili possibile, cioè che ci sia serenità nello spirito e bellezza nell’ambiente circostante – bellezza che oltre a dato estetico, ad armonia delle forme, è soprattutto umanità e compassione.
Sappiamo che la bellezza è ovunque, che come il suo contrario pervade l’intero creato, e allora certo anche San Severo avrà la sua nonostante le proprie consuetudini, ma è inevitabile che una mentalità che fa dell’economia e della corsa al potere il centro del pensiero, ponendo le basi per una vera e propria guerra quotidiana, faticherà a coglierla e a nutrirsene.
Non esiste un solo paesaggio ma tanti paesaggi per ogni sguardo: si dice appunto che la bellezza, come la poesia stia negli occhi di chi guarda, e nei pensieri, verrebbe da aggiungere.
Infatti basterebbe lasciare le automobili e iniziare a camminare, a passeggiare, per accorgersi di come cambia il mondo intorno a sé. Il cielo splende con maggiore forza, le mura, soprattutto antiche, riflettono il loro tempo con tenacia e la storia ci parla dalle vie, dai palazzi barocchi come dal medioevo di certi vicoli, per non parlare del fascino evocativo delle chiese. Veri e propri scrigni di storia e spiritualità, sono inoltre custodi di mirabili opere d’arte: quadri, statue, altari, marmi pregiati e architetture sontuose che ricordano ambienti regali.
Tutto questo è a portata di mano e pure sembra non toccarci, presi come siamo dalle beghe quotidiane. Allora viene da chiedersi, ma è la bellezza che non c’è oppure è la nostra attenzione che manca? La risposta potrebbe essere nel mezzo. Infatti la bellezza c’è, ma va ricercata, osservata, studiata e così assorbita, l’attenzione invece andrebbe indirizzata dalla volontà di ricercare bellezza, nella consapevolezza che la compassione e l’umanità che da questa emanano sono balsami necessari al nostro corpo, alla nostra mente e alla nostra coscienza e in definitiva alla nostra felicità. E allora facciamo che la bellezza, la ricerca di bellezza diventino un valore e non un vezzo di pochi.
Comprendere come osservare, nutrirsi di un tramonto, di un bel paesaggio urbano o naturale sia importante, salutare per ognuno, è fondamentale per motivarsi e rispettare questa esplorazione, tanto vicina a quella ricerca della felicità prevista persino dalla Costituzione americana.
Possiamo continuare a trascinarci nei pensieri di sempre, proiettando il nostro mondo interiore agitato e grigio sull’ambiente circostante e così sottraendogli fascino ed umanità, oppure possiamo incominciare a porci diversamente, coltivando uno sguardo nuovo e la possibilità di costruire un nostro paesaggio interiore, unico e ricco di luce e di vitalità nonostante il mondo sempre più complicato che ci circonda.
A tal proposito da ricordare il valore e l’azione degli artisti locali, tesi alla creazione di opere e di bellezza, come la rubrica video on line dell’ADV SOCIAL, in collaborazione con La Gazzetta di San Severo, intitolata San Severo da Scoprire, in cui si mette in risalto la grazia ignorata delle chiese cittadine.
Nazario Tartaglione

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