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SAN SEVERO – IL VALORE DEGLI ARTISTI E LA CRESCITA DI UNA TERRA

Con lo spettacolo di Claudio Baglioni previsto al Teatro Verdi di San Severo il prossimo febbraio 2022, insieme alle diverse polemiche si sono riaccesi i riflettori sulla forza degli artisti per la ricaduta positiva sui territori.
Certo ospitare un cantautore del genere nel nostro teatro non può essere che un vanto e un’esperienza positiva, che contribuisce a gettare luce su una città che ne ha bisogno, ricordando che tanti sono i nomi che hanno solcato le tavole del Verdi dalla sua inaugurazione del 1927, come Domenico Modugno, i De Filippo, Walter Chiari, Loretta Goggi, Gegè Telesforo, Mogol, Jhonny Dorelli, Giuliana De Sio e Giancarlo Giannini, solo per citarne alcuni.
Ma proviamo a chiederci se ad essere affermato allo stesso modo fosse un artista sanseverese. Quale le ricadute positive sulla città?
Senza dimenticare Andrea Pazienza, come il cantautore e presentatore televisivo Luca Sardella, insieme all’attore Gino Nardella, presente nella fortunata serie televisiva Rocco Schiavone, e Giandomenico Cupaiuolo nelle fila del cast di Fino all’ultimo battito, va considerato che la forza dei ruoli artistici si estende a quella economica, creando opportunità di crescita per sé e per gli altri, un vero e proprio indotto dal quale attingere per ricchezza e occupazione.
Allora insieme alle tradizionali attività della nostra zona, come agricoltura, artigianato, commercio e terziario, perché non prevedere con forza anche la crescita del territorio attraverso i ruoli d’arte?
Di grande potenziale, possono portare la città al contatto con l’ambito nazionale, renderla punto di riferimento per discipline estetiche, spettacoli ed eventi culturali, e contribuire a decretarne l’evoluzione ed il benessere.
Pensiamo ad esempio alla città di Sanremo, come è cresciuta grazie all’omonimo festival e al Premio Tengo, a Melpignano ed al Salento con la Notte della Taranta, divenuto fenomeno artistico e mediatico nazionale, alla rassegna Musicultura, nata come Premio Recanati, che si tiene nella provincia di Ancona e che sostiene la crescita della regione, insieme al suo prestigio.
Affinché ciò avvenga in modo strutturale una via può consistere nel rispettare gli artisti della propria terra e credere in essi prima ancora che eventualmente diventino famosi e si affermino. Considerarli una risorsa potenziale e sostenerli, contribuendo a valorizzarli, consapevoli delle ricadute positive che la loro crescita avrebbe per la città.
Ricordiamo che gli artisti locali sono da sempre serbatoio per l’ambito nazionale, e credere in essi non è affatto sbagliato: gli artisti nazionali sono stati artisti locali in origine.
Tanti sono i talenti di Capitanata nei diversi linguaggi che non vengono considerati se non quando diventano famosi: ma siamo sicuri che sia giusto e che ci convenga?
Sostenere gli artisti della propria terra potrebbe essere un investimento molto più redditizio di quel che si pensa.
Creare una base nella comunicazione, premi e rassegne che li valorizzino, case editrici, anche pubbliche o a partecipazione statale che ne curino le pubblicazioni, così come agenzie di spettacolo, laboratori artistici, sale teatro, prove e d’incisione in grado di selezionare talenti, formare e creare progetti sarebbe un’azione culturale, sociale ed economica di notevole impulso, sostenendo nel tempo affermazioni professionali, eventi, occupazione e turismo.
Si ricorda, per gli artisti locali, la raccolta di profili artistici e d’autore costituita dai due volumi della Piccola Antologia Dauna, presentata e scaricabile al seguente link

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