SAN SEVERO: La DIA parla di mafia in Città, non più semplice criminalità.

“Appare sempre più chiara la consapevolezza di considerare il “territorio” come una realtà caratterizzata dalla compresenza di due spazi tra loro strategicamente interdipendenti, in quanto l’uno funzionale all’altro e viceversa: la strada e il carcere.” – così parla il procuratore generale della Corte di Cassazione dott. Giovanni Salvi nell’intervento di gennaio 2022 che ha cercato di dare una descrizione alla situazione della malavita in puglia. Di criminalità in ascesa ci parla anche la relazione semestrale della DIA sul secondo semestre 2022, che mette in collegamento tra loro i più importanti fatti di sangue del 2022 in un contesto gerarchico-mafioso in costante evoluzione a San Severo.
Come evidenzia il rapporto DIA, si tratta di famiglie mafiose, quali Nardino, Testa-La Piccirella e Russi, specializzate in più ambiti del business criminale, con ramificazioni soprattutto a livello internazionale ed interregionale.
Oltre all’atavico legame mafioso tra il boss dei Moretti-Pellegrino-Lanza e il clan La Piccirella di San Severo, cristallizzato nella sentenza del processo Ares (2019), si registra – di converso – il medesimo tipo di affiliazione tra il gruppo Nardino e la batteria foggiana Sinesi-Francavilla, a sua volta in affari con la criminalità albanese, campana e andriese (Capogna).
Di notevole pericolosità – poi – risultano le attività del gruppo Russi, il cui esponente di spicco – Michele Russi – venne ammazzato in un agguato in stile mafioso nel novembre 2018 in un salone da barbiere, dopo essere scampato ad un tentato omicidio nel febbraio 2015. Le attività di questo gruppo sembrano essere le più estese: si va dal traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti, fino ad arrivare a reati di usura ed estorsioni, nonché furto e ricettazione di autoveicoli e falsificazione di documenti per la re-immatricolazione di auto rubate.
Gli ultimi eventi del 2021, però, destano le maggiori preoccupazioni, con uno stile mafioso sempre più brutale ed agguerrito, parimenti sempre più organizzato. Sintomo di questo scollamento dalla realtà sono i due eclatanti omicidi avvenuti in città a distanza di un mese l’uno dall’altro, il primo il 12 luglio 2021 durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio e il secondo, l’agguato mortale ai danni di Luigi Bonaventura del 14 agosto 2021. Episodi che hanno destato gravissimo allarme e clamore per aver procurato anche il ferimento di due minori.
Il dato ancora più preoccupante, per profili sia di ordine pubblico che investigativi, è la possibilità – in potenza – che si passi da una struttura organizzativa di tipo orizzontale, con una mole di attori criminali che agiscono in maniera sparsa, ad una struttura di tipo accentrato.
Le operazioni di polizia e i processi degli ultimi anni, se da un lato hanno progressivamente smantellato i vertici delle più importanti famiglie criminali del territorio, d’altra parte hanno fatto sì che nuove “leve” criminali restassero senza un capo a dirigere gli affari di questo c.d. “stato parallelo” , rendendo necessaria una politica di collaborazione tra vari clan.
