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SAN SEVERO: Le “varianti reddituali” e le “stranezze” commerciali estive (abusivi) secondo Cozzoli

Tra “decreti del fare”, evasione fiscale, speculazione, “lavoro nero” e mancanza di controlli, gran parte dei cittadini soffre e “si arrangia” ma danneggia chi ha un lavoro onesto e si ritrova con una busta paga sottostimata al potere d’acquisto od un calo del reddito. Così Claudio Cozzoli, presidente di “Agorà”, l’associazione dei venditori ambulanti, che analizza le “varianti reddituali” e

“stranezze” commerciali: “Il commercio degli ultimi anni, in specie quello ambulante, sta conoscendo una vera e propria debacle reddituale. Sorvolando sull’ormai inevitabile resa dei conti con la ‘grande distribuzione organizzata’, che sta ormai assumendo contorni drammatici per le piccole e piccolissime imprese, l’attenzione degli operatori commerciali su area pubblica (per intenderci, quelli che operano in contesti mercatali), ricade sulle ‘strane’ attività di vendita stagionali”. Dopo la premessa, Cozzoli entra nel merito: “Precisando la cosa, si assiste, anno dopo anno, ad una sistematica ‘elargizione’ di ‘posteggi fuori mercato’ di operatori perlopiù nella stagione estiva, di prodotti ortofrutticoli. Essi sono soprattutto operatori commerciali itineranti, che svolgono durante l’anno attività di vendita percorrendo le vie delle città, che non dovrebbero, però, mai diventare stanziali. La maggior parte delle amministrazioni comunali, al riparo di ‘accomodanti’ regolamenti comunali e forti di ‘strani pareri’ sulla viabilità, concede, con larga manica, la possibilità di esercitare il commercio ambulante, ad ogni angolo di strada, almeno per quanto riguarda le città pugliesi, spessissimo in barba alle più elementari norme igienico-sanitarie riguardanti la vendita di prodotti alimentari freschi in prossimità di scarichi inquinanti veicolari. Uno degli aspetti più inquietanti è che il numero delle ‘compiacenti elargizioni’ – continua Cozzoli – sta aumentando in modo  esponenziale con la crescita della disoccupazione fra molte fasce della popolazione. Difatti, dato l’alto numero di autorizzazioni concesse nei mesi estivi, diventa difficile per gli organismi di controllo impedire il proliferare di ulteriori e improvvisati venditori che spesso non hanno nessun requisito per svolgere l’attività di commercio. Questo aumento, sta condizionando pesantemente le imprese ‘convenzionate’ che operano nei mercati, rendendo difficilissimi i pagamenti di tasse, contributi e balzelli vari dovuti allo Stato ed agli Enti locali. Ed in questo scenario che si inseriscono gli ultimi correttivi apportati dagli ‘studi di settore’, che parlano di ‘congruità’ e di ‘coerenza’. I parametri reddituali di molte città meridionali, nelle condizioni menzionate hanno valenza almeno fino alla stagione primaverile, dalla quale in poi, con la collaborazione di una politica compiacente e sempre a caccia di facile consenso elettorale, le aziende commerciali incominciano il lungo ciclo di sofferenza economica stagionale che, nei fatti, ne limitano notevolmente il potere d’acquisto, se non la difficoltà di esistenza in vita delle stesse. L’associazione Agorà – conclude Cozzoli – almeno per quanto concerne il territorio, ha sempre cercato di inculcare negli amministratori locali la consapevolezza che il commercio non può essere sempre, e per tutto l’anno, la valvola di sfogo della disoccupazione. Lo Stato e le sue ramificazioni locali, non possono continuare a favorire, ancora a discapito degli operatori convenzionati, un commercio selvaggio fatto di inadempienze, compiacenze, disattenzioni, accanimenti. I dipendenti pubblici e gli amministratori percepiscono stipendi regolari: si faccia in modo che anche i piccoli commercianti possano fare altrettanto”.



Beniamino PASCALE

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