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San Severo: l’esperienza di Silvio all’Epicentro Giovanile

Certe esperienze, certe emozioni non possono essere descritte ma solo vissute. Per me l’Epicentro Giovanile è stato questo: qualcosa che puoi capire solo immergendotici dentro.
Tutto iniziò il 13 aprile del 2003; avevo da poco compiuto 16 anni… non era un gran periodo della mia vita: compagnie sbagliate mi avevano portato e prendere decisioni alquanto discutibili e che, oltre a farmi percorrere una strada sbagliata, facevano soffrire molto i miei genitori.
Per questo motivo mia madre decise di portarmi ai Salesiani e farmi conoscere il sacerdote che si occupava del centro giovanile al suo interno.
Il problema è che questa decisione la prese di domenica e non una qualunque… Era domenica delle Palme e questo poteva voler dire solo una cosa: partecipare alla Messa… Noooooooooo!!!!! Non ne avevo proprio voglia: sorbirmi letture dove non capisci assolutamente nulla e omelie dove capisci ancora meno… “Vabbò”, pensai, teniamola contenta… Non so quale stregoneria avvenne nella piccola chiesetta dove don Nico stava celebrando ma, da quel giorno, iniziai a frequentare il suo Epicentro Giovanile, rimanendoci per quasi 15 anni, partecipando a così tante esperienze da poter riempire non so quante pagine Ognuna di esse mi ha dato tanto e mi ha arricchito non solo emotivamente ma anche culturalmente, così che io oggi questa ricchezza continuo a portarla dentro di me quando lavoro, quando esco con gli amici, quando faccio sport e quando, un giorno, educherò i miei figli.
Posso dire, inoltre, che le amicizie nate lì sono le uniche che continuano ancora oggi.
L’Epicentro può essere un semplice luogo di ritrovo, un’alternativa alla strada, una seconda casa… per me è stato il GPS spirituale in grado di indicarmi sempre la giusta rotta; è stato il basamento sopra il quale costruire un palazzo solido e resistente alle intemperie della vita.
Silvio Orlando

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