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San Severo: L’incidente preannunciato.

Al di là dell’emotività, al di là delle critiche che possono muoversi alle amministrazioni, al di là dall’attribuire colpe per quanto accaduto, si può una volta per tutte decidere di chiudere al traffico via Tiberio Solis? Quante volte abbiamo scritto, quante volte abbiamo annunciato che prima o poi si sarebbero verificati gravi incidenti? Quante volte abbiamo sollecitato le amministrazioni vecchie e nuove a prendere seri provvedimenti, quanto meno per un controllo nelle ore di punta da parte delle Forze dell’Ordine? Abbiamo i “cosiddetti” pieni, nel tentare di svegliare coloro preposti a risolvere i problemi concernenti il traffico disordinato, caotico, che quotidianamente si verifica nelle ore di punta sull’arteria principale della cittadina, nota come via Tiberio Solis. Quante volte abbiamo segnalato gli scavezzacollo in sella a scooter, motorini, monopattini, biciclette che scorazzano senza un minimo di rispetto a scapito dei pedoni che persino sui marciapiedi devono cautelarsi per non essere investiti. Come spesso sottolineato, in questo benedetto paese, non si distinguono i marciapiedi dalle piste ciclabili e la cosa grave è che spesso sono gli adulti a non conoscerne le differenze. Non parliamo poi di quegli automobilisti che pensano che via Solis sia una pista da formula uno. Quante volte abbiamo chiesto l’installazione di cartelli indicanti il decalogo dei dieci comandamenti della convivenza civile, del rispetto di quelle regole che fanno di una comunità un luogo rispettabile? Ieri sera, purtroppo in via Solis è avvenuto un incidente gravissimo con feriti, tra i quali un ragazzino, travolti da un’auto. Spero con tutto il cuore che il ragazzino ne venga fuori salvo e sano. Quante volte abbiamo chiesto pesanti sanzioni per coloro che se ne “fregano” delle regole? Quante volte abbiamo chiesto un miglior utilizzo della Forze dell’Ordine? Quante volte abbiamo suggerito che gli agenti delle Forze dell’Ordine girino a piedi per le vie cittadine anche in borghese pronte a segnalare con tempestività atti penalmente perseguibili, disagi alla popolazione e atti di vandalismo a persone, cose ed Opere d’Arte? E quante volte dovremo chiedere ancora che qualcosa si muova? Riusciremo attraverso queste ennesime note a cogliere l’attenzione di chi di dovere? E se anche in questa occasione questa supplica rimarrà persa nel deserto, allora “non ci resta che piangere”, come nella pellicola del compianto Troisi.

Pietro Albanese

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