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San Severo: MALE SOCIALE NOSTRANO

di DESIO CRISTALLI

Chiudendo l’8^ edizione del SAN SEVERO WINTER JAZZ FESTIVAL al Caffè tra le Righe di Via De Cesare (manifestazione sulla quale pubblichiamo un servizio in altra pagina), il Direttore artistico ANTONIO TARANTINO ha fatto un’aperta DENUNCIA che richiama un atavico male nostrano. Ha detto: “Il problema maggiore per manifestazioni di alto livello come questa non è quello economico, pur importante, ma CIÒ CHE C’È INTORNO…!”. Nessuno dei presenti ha faticato ad interpretare il messaggio critico. TARANTINO si riferiva alle gelosie, invidie, falsità interpersonali e ipocrisie ataviche che San Severo si porta dietro. Figuratevi se un giornale come il nostro, che ha fatto della VERA VERITA’ una bandiera per 21 anni, si scandalizza a sentire un ritornello che ripetiamo da sempre…E’ drammaticamente vero che in questa Città tanta gente incapace di fare qualcosa di buono per la comunità si rianima e si dà coraggio solo criticando il prossimo, tentando di ostacolarne i successi per partito preso, per il gusto di far male agli altri. E’ lo sport più praticato, il trionfo della falsità sociale, quasi un motivo d’orgoglio nel raccontare che siamo mediocri, il festival dell’autolesionismo.Sarebbe anche ora di smetterla e di capire che il mondova avanti anche senza di noi, destinati a questa maniera a rimanere sempre indietro. E non a caso la provincia di Foggia è tra le ultime, socialmente parlando, dell’Italia intera, più a motivo di questi mali secolari che di incapacità congenite della sua gente. Anche di fronte ad esempi di bravura socio-culturale, come va giudicato lo sforzo di tanti anni di un FESTIVAL JAZZ che ha fatto parlare positivamente anche riviste specializzate nazionali, come tanti altri eventi pubblici e privati organizzati in terra sanseverese, si sentono sempre forti e chiare tante voci dissonanti, capaci solo di sputare veleno su chi ha successo a fronte di sacrifici d’ogni genere. E’ terribile sentire ancora di gente che scappa via da questa Città e dalla Capitanata disgustata dalla mediocrità della gente di una terra pur così bella e premiata oltre misura dal Padreterno con una natura incantevole, invidiata dal mondo intero. Perché tutto qui possa andare meglio, oltre a non piangerci più addosso come siamo meridionalisticamente abituati da secoli, bisogna cambiare registro sociale, cominciando a fare sempre meglio – TUTTI – la professione o il lavoro che facciamo, rallegrandoci e plaudendo a tutto quel che di buono facciamo e fanno gli altri, altrimenti ci ritroveremo a primeggiare come fama solo in campi negativi (come tutta l’informazione è spesso costretta a documentare!). Ciò avviene ancheperché siamo sempre i primi a parlar male di tutto ciò che creiamo in casa nostra, fornendo assist perchè ne parlino altrettanto male quelli che vivono altrove e che continuano a guardarci con forti dubbi sulla…”salubrità etico-sociale” di queste contrade. 

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