SAN SEVERO: MOVIMENTO 5STELLE: REDDITO DI CITTADINANZA
Al fine di dare attuazione al diritto fondamentale sancito dall’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e ai principi di cui agli articoli 2, 3, 4 e 38 della Costituzione, si proporrà l’istituto del
reddito di cittadinanza comunale. Esso avrà lo scopo di contrastare la marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza, attraverso l’inclusione sociale per gli inoccupati, i disoccupati e i lavoratori precariamente occupati. Si proporrà quale misura di contrasto alla disuguaglianza e all’esclusione sociale nonché quale strumento di rafforzamento delle politiche per la promozione di condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro e alla sua libera scelta, il diritto all’istruzione, all’informazione e alla cultura. Si sottrarrà inoltre ogni individuo dall’ambito della precarietà al fine del ripristino del rispetto della dignità nonché, d’altro canto, di un’utile redistribuzione della ricchezza con conseguente rilancio dell’economia locale. Tale proposta è a tutti gli effetti uno strumento di workfare, vista la sua marcata condizionalità al lavoro. Il soggetto che fa richiesta del benefit dovrà, innanzitutto, dichiararsi disponibile a lavorare e a ricevere le proposte dai centri per l’impiego. Dovrà altresì rendersi disponibile a partecipare a progetti con finalità sociale promossi dal comune di residenza ed a progetti di lavori di pubblica utilità, come quelli di tutela e manutenzione del patrimonio immobiliare storico e culturale. Si decadrà dal diritto di percezione del RDC, non solo quando risultino cessate le condizioni di reddito, ma anche ove si sostengano più di tre colloqui di selezione con palese volontà di ottenere esito negativo. Al fine di perseguire tale obiettivo si procederà innanzitutto ad un riordino ed una riorganizzazione funzionale dei centri per l’impiego con l’implementazione di piattaforme software open source che consentano di organizzare nuovi e migliori servizi di utilità sociale grazie ad un uso intelligente delle nuove tecnologie.
Le risorse saranno ottenute da una razionalizzazione delle spese incoerenti, improduttive ed esose, quali ad esempio consulenze esterne gonfiate e/o equivoche ed altre voci di spesa. Generalmente lo “spreco” insito in queste spese rappresenta il “profitto illecito” conseguito per l’ottenimento della fornitura o consulenza. I fondi sociali e le risorse disponibili tra i piani di zona in relazione ai fabbisogni, nel quadro della programmazione delle politiche sociali, formative e del lavoro, saranno altresì concorrenti alla formazione del fondo destinato al reddito di cittadinanza comunale.
Sarà cura del comune, nei limiti dei propri poteri, contribuire all’emersione dei “redditi di cittadinanza occulti”, rappresentati da sussidi e risarcimenti ottenuti illecitamente da persone disoccupate
che non avrebbero altrimenti introiti diversi.