SAN SEVERO: NON VENGONO PREMIATI IL CORAGGIO E LA DIGNITA’ DI UN AGENTE DI POLIZIA LOCALE

LETTERA APERTA AL DIRETTORE
“Egregio Signor Direttore, chi scrive è l’Agente di Polizia Locale GIOVANNI IANNANTUONO che, deluso e amareggiato dal trattamento dequalificante e discriminatorio che quotidianamente subiva sul posto di lavoro da parte di chi è al vertice, ed offensivo da parte di alcuni colleghi, non trovando alcuna soluzione di buon senso né un accordo per una convivenza lavorativa di pari dignità, dopo aver cercato inutilmente d’informare anche l’Amministrazione, è stato costretto, suo malgrado, a denunciare il tutto pubblicamente, il 16/03/2013, utilizzando la Sua testata giornalistica, costretto nel contempo ad abbandonare il servizio per un lungo periodo di ferie. Per tutto ciò, il sottoscritto ha ricevuto tantissimi elogi da enti solidali e da Cittadini di San Severo e di altre località (persino da Padova), ai quali vanno i sentiti ringraziamenti, quali autorevoli giudici di ciò che accade in città, dopo aver constatato
serietà, onestà, correttezza, professionalità e coraggio del sottoscritto. Cittadini SANI, di cui essere fieri, che desiderano vedere a San Severo qualcosa di diverso, tra cui pulizia, onestà, professionalità, rispetto, collaborazione, efficienza e sicurezza e non essere delusi quotidianamente con promesse sistematicamente non mantenute. Sta però di fatto che non si è avuta notizia di una soluzione pacifica del problema da parte dell’Amministrazione Comunale e di chi è al vertice del Comando. Il sottoscritto ancora oggi non sa se le cose, al rientro, saranno cambiate con un trattamento lavorativo equo e professionale oppure permarrà lo stesso trattamento inaccettabile. Il Sindaco della Città, su Facebook, nel profilo “Savino Sindaco”, accenna al problema, indicando presunti esposti e lamentele, arrivati alla sua persona o al Comando, probabilmente fatte dai “soliti noti” e non dai “soliti ignoti”, senza però indicarne il contenuto. Peccato però, che di tali esposti, al sottoscritto non sia stato mai riferito alcunchè. Il sottoscritto avrebbe così avuto l’onore d’incontrare ed interagire con il primo cittadino della Città discutendo di problematiche lavorative ed operative più consone, interloquendo anche con chi è al vertice del Comando. Ma così non è stato. Il Sindaco, inoltre, fa cenno ad un presunto comportamento “rigido” tenuto dallo scrivente nella sua operatività giornaliera. Il buon senso operativo sempre utilizzato, l’esiguo numero e la qualità dei verbali fatti dal sottoscritto dimostrano invece, con certezza, una spiccata “flessibilità”. Il cittadino, “tranne i soliti noti”, contravvenzionato mai ha lamentato un comportamento scorretto, maleducato e “rigido” tenuto dal sottoscritto anzi solo apprezzamenti, elogi e saluti amichevoli che hanno reso l’attività lavorativa serena e soddisfacente. Cittadini davvero esemplari a cui vanno i complimenti ed immensa gratitudine. Il Sindaco accenna anche ad un presunto mancato riconoscimento della figura del superiore gerarchico. Il sottoscritto, invece, come ha sempre avuto con i Cittadini un comportamento educato, corretto e professionale, così ha agito con i colleghi, rispettando anche l’anzianità di servizio, con i propri ufficiali che mai hanno lamentato mancanze di rispetto e con chi è al vertice del Comando. Solo che non accettava le frequenti offese di alcuni colleghi “imbarazzati”dal modo di lavorare, le prese in giro e le discriminazioni fatte da chi è al vertice del Comando e deve essere esempio di lealtà, rispetto e professionalità. Il riconoscimento della figura di superiore gerarchico si guadagna con il rispetto, la lealtà e la professionalità verso i sottoposti che giornalmente, in strada, lavorano tra mille difficoltà operative. Orbene, il superiore al vertice del Comando, in più di un’occasione si rendeva protagonista di episodi, alcuni già citati nella lettera del 16/03/2013, che lascio giudicare ai Lettori.L’episodio legato all’ordinanza dirigenziale (n. 297 del 13/07/2006) che disponeva la chiusura al traffico di Corso Garibaldi (Viale della villa) diventando così area pedonale, nel giorno prefestivo dalle ore 19:00 alle 22:00 e la chiusura nel giorno festivo dalle ore 10:00 alle 22:00. Tutto normale, senonchè nel giorno prefestivo vi era all’interno dell’area pedonale il parcheggio a pagamento fino alle ore 21:00, in contrasto con quanto stabilito nell’ordinanza. Il sottoscritto informava chi è al vertice del Comando di questo problema che prometteva immediatamente l’eliminazione dell’errore e nel frattempo l’interruzione della chiusura al traffico del Viale della villa, tratto Via Marsala – Via Tiberio Solis. Due giorni dopo, il 16/12/2012, lo scrivente, si ritrovava di servizio a chiudere il Viale nella stessa situazione, con tante difficoltà e con la certezza di essere stato preso in giro e dequalificato. In seguito, inspiegabilmente, lo scrivente non era più utilizzato per tale tipo di servizio in quanto aveva sottolineato il contrasto tra le disposizioni dell’ordinanza e la sua applicazione, illustrandolo anche all’Assessore alla Polizia Locale e al Dirigente dell’Ufficio Mobility Manager del Comune. Tante sono state le promesse…ma nulla è avvenuto! Altro episodio del 5/1/2013 intorno alle ore 21:35. Mentre, il sottoscritto, stanchissimo dopo un pomeriggio lavorativo difficile, faceva ritorno al Comando insieme a un collega, in prossimità dell’intersezione tra Via Leccese e Via Checchia Rispoli, toglieva per un istante il berretto di servizio dalla testa a causa di un forte ed improvviso dolore alla fronte, tenendo il berretto in una mano per poi rimetterlo in testa. Proprio allora transitava nelle vicinanze chi è al vertice del Comando a bordo della propria auto, che vedendo il sottoscritto senza berretto e immaginando chissà cosa, chiamava la Centrale Radio Operativa ordinando al piantone di turno di chiamarmi alla radio in dotazione per rimproverarmi del mancato utilizzo del berretto, causando al sottoscritto stupore, imbarazzo, malessere e disappunto. Anche il collega si stupì di tale comportamento. A mio parere, sarebbe stato corretto e professionale che l’eventuale rimprovero fosse fatto di persona, per dare allo scrivente la possibilità di una spiegazione in merito e non tramite Centrale Radio Operativa in mezzo alla strada. Poi, sempre tramite Centrale Radio Operativa, categoricamente si imponeva addirittura la verbalizzazione di un veicolo parcheggiato sul marciapiede in Via Leccese, prossimità intersezione con Via D’Alfonso, creando una situazione difficile e pericolosa da gestire, dato l’orario (21:35) ed altri veicoli non “regolari” nelle vicinanze, con il proprietario del veicolo contravvenzionato. Lascio ai Lettori esprimere un parere su quest’altro comportamento. Un altro episodio: l’impossibilità dello scrivente di svolgere attività di pattuglia automontata in quanto nuovo arrivato e sprovvisto, forse, delle “simpatie giuste”, nonostante insistite richieste verbali rivolte ai superiori e al vertice del Comando. L’auto sarebbe servita solo ed esclusivamente come “protezione” nello svolgere un’efficace attività di controllo a posto fisso in quanto garante di sicurezza e non per “uso riposo”. Dal 16/11/2012 al 21/02/2013, a differenza di altri colleghi impiegati in servizio automontati con cadenze frequenti, per alcuni fino a sessantasette giorni, lo scrivente, nonostante un’eccellente capacità lavorativa e professionale, inspiegabilmente, veniva impiegato in attività automontata SOLO PER SEI GIORNI, di cui tre festivi consecutivi e perché assenti “alcuni” colleghi. Il restante periodo era impiegato sempre in attività appiedata, spesso sotto la pioggia, molto residuale e di poco conto. Altro episodio accaduto più volte, è quello di essere stato obbligato a rimanere in strada, sotto la pioggia, cercando un riparo sotto i balconi nella zona assegnata, per tutto l’orario del servizio. Un cambio di servizio era d’obbligo. Tante figure dequalificanti e ridicole si sarebbero certo evitate! Sempre ai Lettori lascio esprimere il giusto parere in merito. Altra beffa subita il 25/3/2013 è il pagamento di fotocopie ad un prezzo esageratamente alto rispetto al normale dei luoghi commerciali e precisamente euro 0,50 per il formato A3 (copie 96 x 0,50 = Euro 48,00) ed euro 0,30 per il formato A4. (copie 150 x 0,30 = Euro 45,00). Ancora ai Lettori una sereno giudizio. Per finire egregio Signor Direttore, a seguito di numerose richieste di delucidazioni fattemi dai Cittadini, approfitto dello spazio che Lei mi concede per chiarire, in estrema sintesi, alcuni argomenti del Codice della Strada riguardanti la fermata, la sosta, relativi ai divieti imposti dal Legislatore e dei casi in cui a tali divieti è collegata l’applicazione della sanzione accessoria della rimozione del veicolo, la sosta regolamentata a tempo e la contestazione della violazione immediata o in tempi successivi. L’art. 157 e 158 del C.d.S. disciplinano: l’arresto del veicolo è l’interruzione della marcia dovute ad esigenze della circolazione che è sempre consentita; la fermata del veicolo è la temporanea sospensione della marcia che può avvenire in area ove non sia ammessa la sosta per consentire la salita e la discesa delle persone o per altre esigenze di brevissima durata, a condizione che la fermata non arrechi intralcio alla circolazione e il conducente sia sempre pronto a riprendere la marcia. La fermata è possibile dove c’è un “divieto di sosta”. La sosta del veicolo è la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo con possibilità del conducente d’allontanarsi dal veicolo. La sosta d’emergenza è invece l’interruzione della marcia nel caso in cui il veicolo è inutilizzabile per avaria o deve arrestarsi per malessere fisico del conducente o di un passeggero. La fermata e la sosta sono vietate sui marciapiedi, su attraversamenti pedonali o ciclabili, nelle aree d’intersezione, in prossimità dei segnali stradali e semafori, su curve e dossi, se si crea intralcio alla circolazione veicolare, sotto un portico e dove c’è il cartello verticale di “divieto di fermata”. La sosta è vietata nelle aree pedonali, in doppia fila, nello spazio riservato alla fermata dei mezzi pubblici, su aree destinate a mercato o a carico e scarico, negli spazi riservati agli invalidi, nelle Z.T.L, davanti ai cassonetti dei rifiuti, dove c’è il cartello di “divieto di sosta”. In quest’ultimo caso, la presenza di una preventiva ordinanza fatta dall’ente proprietario della strada è obbligatoria. Se manca l’ordinanza, ma è presente il segnale, non può essere applicata nessuna sanzione amministrativa, quindi nulla. Se c’è l’ordinanza, ma manca il segnale, la Pubblica Amministrazione non può esigere il rispetto di alcun comportamento. Nessuna conseguenza comporta poi la mancanza sul retro dei segnali stradali, apposti su strada, dell’indicazione dell’ordinanza d’adozione del divieto stesso. La rimozione del veicolo, sanzione accessoria, è prevista come obbligatoria, laddove il segnale di divieto è integrato dall’appendice rimozione per esplicita volontà dell’ente proprietario della strada, in tutti i casi di violazione a determinati divieti di sosta, previsti dagli artt. 157 e 158 del codice della strada, ed infine ove, a prescindere da espressa segnaletica o previsione normativa, la sosta sia vietata e costituisca pericolo o grave intralcio alla circolazione. Si abbia a notare come in quest’ultimo caso, la rimozione è l’unica ipotesi di sanzione accessoria rimessa alla discrezionalità dell’agente accertatore.La sosta regolamentata a tempo, disco orario, è fatto obbligo per il conducente di esporre in modo visibile l’orario d’inizio sosta anche con un foglio di carta comune. La sua mancanza comporta una sanzione d’euro 41,00 mentre la scadenza di un’ora d’euro 25,00. Sul segnale stradale occorre specificare in modo chiaro la regolamentazione dell’orario. La mancanza comporta la nullità del verbale. La contestazione immediata della violazione può essere obbligatoria e non obbligatoria. Sette sono i casi in cui la contestazione della violazione non è obbligatoria e precisamente nel caso di veicolo lanciato ad eccessiva velocità, semaforo rosso, sorpasso vietato, assenza del trasgressore, misuratori di velocità ordinari, varchi elettronici agli accessi in Z.T.L. e Aree Pedonali, uso dell’autovelox su strada autorizzata dall’ente proprietario e dal Prefetto del luogo. In tutti gli altri casi è obbligatoria la contestazione immediata della violazione ad esempio uso del cellulare, mancato uso delle cinture e del casco, mancata copertura assicurativa, mancata precedenza, uso improprio del clacson, mancanza dei documenti, mancanza di revisione, etc. Non sono valide, in nessun caso, sul verbale, giustificazioni scritte del tipo “contestazione immediata non eseguita perché impegnati in altro servizio” senza specificare l’ora, la data e il tipo di servizio eseguito che poi sarà oggetto di verifica ai sensi della 241/90 in caso di ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace che deve essere fatto sempre entro 60 giorni dalla notifica del verbale.”
Si rimane a disposizione per altri chiarimenti e al contempo si ringrazia LA GAZZETTA DI SAN SEVERO per l’ospitalità che vorrà offrire a questa mia “Lettera aperta”.
L’Agente di Polizia Locale
GIOVANNI IANNANTUONO
