SAN SEVERO- PARTIRA’ DOMANI, GIOVEDI’ 30 NOVEMBRE, IL PROGETTO “BUTTERFLY EFFECTS”
SAN SEVERO- PARTIRA’ DOMANI, GIOVEDI’ 30 NOVEMBRE, IL PROGETTO “BUTTERFLY EFFECTS”, PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE MAKONDO E REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON IL CSV FOGGIA E ILMAT, MUSEO DELL’ALTO TAVOLIERE E CON ILPATROCINIO DEL COMUNE DI SAN SEVERO.
Partirà domani, giovedì 30 novembre, il progetto ButterflyEffects, con una tavola rotonda organizzata presso la Sala Conferenze del Mat, Museo dell’Alto Tavoliere, San Severo, alle ore 18:30, dal titolo “Sguardi sui generis. A piccoli passi verso grandi cambiamenti” e che affronterà la tematica della violenza di genere in tutte le sue forme, intesa come l’idea di chi ne ha la forza, ma non il diritto.
Il 25 novembre, infatti, è la giornata scelta nel 1999 come giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dall’assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa data viene ricordata per la storia di impegno delle tre sorelle Mìrabal, lasMariposas (le farfalle, questo il loro nome in codice), brutalmente assassinate nel 1960 per essersi opposte alla dittatura di Leònidas Trujillo, nella Repubblica Dominicana.
Oggi la loro memoria, viene chiamata a simboleggiare tutte quelle donne che subiscono abusi, soprusi, umiliazioni, violenza fisica o morte.
Ma queste storie, sono solo la parte visibile di un continuum quotidiano di micro e macro violenze – fisiche, sessuali, psicologiche, verbali, economiche, agite da mariti contro mogli, da genitori verso figli omosessuali, da compagni di classe nei confronti dei propri coetanei, in tutti i luoghi fisici e virtuali, compresi quelli digitali: quella violenza che utilizza lo schermo di un computer per denigrare e prevaricare. Una società che ognuno di noi, uomo o donna, bambino o anziano, in molti casi senza esserne consapevole, contribuisce a sostenere e riprodurre con le parole, i comportamenti e gli stili di vita.
Attraverso il progetto, si vuole provare ad aumentare la consapevolezza e il senso di responsabilità di tutta la comunità.
La violenza, in genere, contro ogni essere umano, chiama in causa infatti, tra i molteplici fattori, anche la responsabilità, quella collettiva che appartiene a ognuno di noi, giacchè la matrice del fenomeno è puramente culturale, e la cultura è di tutte le società e non fa differenza di nazionalità, colore della pelle, ceto, provenienza, contesto sociale di appartenenza.
Una violenza sistemica, che può essere affrontata solo con la consapevolezza della complessità del fenomeno e puntando a un cambiamento culturale radicale. Un cambiamento che parte dal basso e che chiama in causa l’attenzione, e la sensibilità di coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nella lotta e nell’emersione del fenomeno della violenza. Un cambiamento che passa, non da ultimo, anche dal linguaggio, dal modo di fare e trasmettere notizie, in un’ottica rispettosa delle differenze individuali, che nel raccontare le storie di impegno, sappia riscattarle dalle ingiustizie subite.
Di seguito il programma completo:
- Antonio Stornelli, consigliere comunale
Saluti
- Docenti e referenti GPS- Osservatorio per il benessere dei giovani e per il contrasto alla dispersione
Saluti
- GabriellaRussi, Psicoterapeuta
Profilo psicologico e fattori di rischio della vittima di violenza di genere
- Elena Antonacci, Direttrice del MAT, Museo dell’Alto Tavoliere
Violenza sulle donne. Lo sguardo dell’Arte dalle istallazioni alla street art
- Raffaele Niro, scrittore
Linguamadre
- Concetta Pacentra, Professoressa di filosofia
Educare al maschile ed educare al femminile?
- MarilùPiccolantonio, voce narrante
Reading di “Ferite a morte” di Serena Dandini.