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San Severo: RANDAGISMO CANINO: PROTESTE IN PERIFERIA!

di DESIO CRISTALLI
Un giro nelle periferie di San Severo ci ha convinto a parlare di questo argomento. Udite, udite! Parecchi concittadini hanno abbandonato nelle nostre periferie i loro cani, andando così a rendere eccessiva la presenza di mute di cani che, forse perché affamati o nervosi per possibili malattie non curate, si presentano come un reale pericolo per le persone, soprattutto bambini che con la loro naturale esuberanza potrebbero esporsi ad aggressioni. Sappiamo che, da tempo, il Comune sta cercando di sistemare nel modo migliore possibile il locale canile sanitario, che potrebbe fornire una positiva valvola di sfogo al problema. Non si può però rimanere inerti di fronte a questi costanti pericoli, né aspettare le calende greche per correre in qualche nodo ai ripari con concrete e valide strategie sociali. Sanno molto bene quali sono i pericoli coloro che si spingono in periferia per salutari sgambature in bicicletta o per praticare benefico jogging, così pure i concittadini che abitano nelle estreme periferie o che hanno terre di proprietà nell’immediato territorio extraurbano di San Severo. Potremmo fare più esempi di zone che presentano branchi di cani ma ne facciamo uno solo, emblematico (vedi foto a corredo): la periferia della cosiddetta zona industriale-artigiana di Via Foggia, per la precisione sul vialone dove ha sede la locale azienda di igiene urbana. Ci sono una decina di cani che stanno quasi sempre in branco e che vanno a ricoverarsi in una sorta di ‘baraccopoli canina’ fatta di cucce di legno e di cartone coperte con fogli di plastica e vecchie coperte. Lì stazionano numerosi cani di giorno e di notte sdraiati su divani, poltrone e materassi che ipotizziamo strapieni di insetti, virus ed escrementi animali, magari pericolosi per la pubblica incolumità. Chi non fosse convinto di ciò che stiamo affermando non deve fare altro che farsi una passeggiata in quell’area e nelle altre estreme periferie sanseveresi. Chi lo farà non potrà che darci ragione e chiedere, pur con tutto il rispetto per i cani, — (chi scrive è stato alle scuole medie allievo della prof.ssa MARIA NARDILLO ed ha imparato da ragazzo a rispettarli…addirittura premiato per questo dalla sua indimenticabile Professoressa di lettere, di educazione e di vita!) – di correre ai ripari per una situazione che presenta aspetti sociali e sanitari piuttosto allarmanti.

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