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San Severo: REFERENDUM DELLA DISCORDIA

di DESIO CRISTALLI

In città l’argomento è ancora vivissimo e raccoglie l’attenzione di tanta gente, come certo risulterà anche dalle parti di Palazzo Celestini. La minoranza consiliare e buona parte dell’opinione pubblica — se dobbiamo fidarci delle tante segnalazioni in tal senso che ci pervengono – sono tuttora decise a chiedere fino in fondo un REFERENDUM CONSULTIVO sull’impianto di compostaggio che dovrebbe nascere nel nostro territorio, sull’area dell’ex SAFAB. Da parte nostra facciamo notare a chi prende queste decisioni al Comune che la Città si è dotata da tempo dello strumento referendario, per far decidere, in un caso come questo, ai Cittadini di San Severo se far nascere o meno questo impianto, obiettivamente criticato da molti e difeso da pochi. Un’Amministrazione realmente democratica, secondo noi, dovrebbe sempre sentire la Comunità che amministra,almeno nei casi particolarmente importanti ed epocali. In passato non fu possibile per la centrale termoelettrica di località Ratino e la storia si ripete oggi! Allora come oggi noi siamo profondamente convinti che la popolazione sanseverese E’ STATA ED E’ CONTRARIA, mentre si decide di procedere…contromano per motivi ancora non molto chiari. Il tempo c’è per svoltare rapidamente verso il REFERENDUM CONSULTIVO al fine di sgombrare il campo da dubbi che potremmo poi portarci dietro per decenni o per sempre. Fino ad oggi hanno suonato, con spartiti opposti, i sostenitori favorevoli o contrari alla realizzazione e dunque, diciamo noi che abbiamo la sana abitudine di ragionare sempre con la nostra testa, non vediamo motivi per non sondare una Cittadinanza abbastanza informata, rispettando poi il risultato finale del referendum. Quali sono i motivi che si oppongono a questa ultrademocratica soluzione? Ci sono forse impegni presi che non possono più essere sciolti? Da chi? In quale sede? Nell’interesse documentato e documentabile della Comunità amministrata? A queste domande, se non ci sarà REFERENDUM, sarà storicamente la gente a chiedere risposte a chi oggi amministra in qualunque veste, soprattutto nel prossimo futuro, specie se dovesse sorgere qualche grave problema ambientale o d’altra natura negativa per la presenza di un impianto che già oggi – E’ SOLARE! — risulta SOCIALMENTE INGOMBRANTE.

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