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San Severo, sequestrati beni a Matteo Notarangelo

Sequestrati 10 immobili, 2 società con relativi beni aziendali, 7 automezzi e 14 rapporti bancari per un valore di circa 1 milione di euro, risultati nella disponibilità del soggetto, considerato “socialmente pericoloso”

Maxi-sequestro di beni, del valore di circa 1 milione di euro, eseguito a San Severo, a carico di Matteo Notarangelo, sessantenne del posto gravato da numerosi precedenti penali e di polizia.

Nella mattinata di ieri, i militari della guardia di finanza-compagnia di San Severo e gli agenti della polizia – Ufficio Misure di Prevenzione e Sicurezza della questura di Foggia, a seguito di complesse indagini patrimoniali, hanno proceduto all’esecuzione del provvedimento, disposto dal Tribunale di Foggia, di sequestro del patrimonio del sanseverese Matteo Notarangelo.

Nel dettaglio sono stati sequestrati 10 immobili, 2 società con relativi beni aziendali, 7 automezzi e 14 rapporti bancari per un valore di circa 1 milione di euro, risultati nella disponibilità del soggetto, considerato “socialmente pericoloso” nell’accezione del Codice antimafia, alla luce dei numerosi e gravi precedenti penali e di polizia, denotanti una spiccata dedizione al crimine fin dal 1993 quali associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, insolvenza fraudolenta, bancarotta e reati tributari.

Le indagini eseguite dai finanzieri, che sono consistite nella valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle indagini, nonché nell’esame e confronto di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso alla guardia di finanza, hanno permesso di acclarare l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità del proposto rispetto alla propria capacità reddituale ovvero del relativo nucleo familiare. Nello specifico, gli accertamenti hanno evidenziato una sperequazione tra i redditi dichiarati ed investimenti sostenuti pari a circa € 486.000 nel periodo compreso tra il 2006 e il 2015.

Gli accertamenti effettuati dalla polizia hanno inoltre consentito di evidenziare la pericolosità sociale del soggetto, basata sull’esame complessivo della personalità dello stesso, alla luce dei numerosi precedenti di polizia e penali e delle reiterate frequentazioni del predetto con pregiudicati. Riguardo alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata e diffusa, da tempo si è evidenziata l’importanza dello strumento delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, capaci di limitare gli spostamenti dei malavitosi sul territorio e soprattutto, sul piano patrimoniale, di incidere sulla loro ricchezza nonché di determinare una “perdita di immagine e di prestigio” agli occhi dei loro sodali.

fonte foggiatoday

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